COMPLICITÀ “CANE/UOMO”

Ovvero della Creatività Cino-Venatoria

«Oscar, ricordaTi:
“Se agisci da Creativo, lo diventerai”.»

— PIETRO MASSIMO “SOGATIN” PIZZATO
[n. 1906 - m. 1979]

“MARTELLANDOMI” IMPERTERRITO con la ripetizione di questo particolare… “aforisma”, sin da quando ero Bambino, mio Nonno Pietro Massimo “Sogatin” intendeva farmi capire “come avrei potuto” a tutti gli effetti – indirizzare – la mia “crescita”, e soprattutto la mia Vita Futura.

Ho imparato concretamente da me che quello che conta è avere intrisa nella Tua “mente” la – volontà di “essere” Creativo – e nel contempo comportarTi esattamente alla stregua di chi si vede già Creativo.

Io ritengo che se – vuoi davvero essere un “artista” – più Ti comporterai come tale, tanto più “tenderai a diventare” quantomeno un “discreto” Artista; forse non sarai un “nuovo” Van Gogh, ma di certo sarai – più “artista” – di chi non ha avuto né la “volontà” né “l’immaginazione” di Diventarlo.
A priori non è possibile sapere quanto Ti porteranno lontano la volontà e l’azione, proprio perché – questo Mondo – “non offre” garanzie di sorta, ma solo “opportunità e circostanze”, per cui se ne può trarre che: «Se punti “in alto” potrai anche – non centrare il… “bersaglio” – ma non farai nemmeno un “buco nell’acqua”.»

Per giungere a ciò, reputo “indispensabile ed altresì imprescindibile” – l’allenamento quotidiano – della “propria” Mente.

Inoltre, posso ulteriormente – aggiungere – che: «Per vincere una determinata sfida in corso devi “fissare” una distinta quota di Idee da Raggiungere», per esempio una – manciata – di Nuove “idee” al giorno, e ciò come minimo per un’intera settimana.
Forse le – prime cinque – saranno le “più difficili”, ma in breve faranno chiaramente scaturire… “altre idee”, e più idee” riuscirai a “produrre”, tante più vaste e altresì maggiori possibilità avrai di “trovare” una Soluzione Vincente.

Proprio l’obbligarsi a – fissare la quota – come innanzi menzionato, Ti costringerà ad “attivarTi” per – generare ed inventare – tanto le “idee”, quanto le “alternative”, invece di rimanere – impalato – ad aspettare che “piovano dal cielo”.
Per riuscirvi, Ti sforzerai di “rispettare” la – quota stabilita, anche se le Tue stesse “idee” potranno persino sembrarTi “ridicole” o peggio ancora… “improbabili”.
Chiaramente potrai “sentirTi libero” di – produrre più idee – di quelle in origine stabilite, ma quel che – più conta e più risulta di validità – è il fatto di arrivare “sempre e comunque” a raggiungere la… Quota Minima.

Nel corso della – normale quotidianità – “non utilizziamo appieno” La Vista, e ciò perché abbiamo “a portata di mano”, davanti agli occhi, un’incommensurabile quantità di “informazioni, figure, oggetti, prodotti ed immagini” tale da renderci quasi “obbligati” a – guardare senza “vedere”.

«Oscar, ricordaTi che saper prestare “attenzione” al mondo che Ti circonda non potrà che aiutarTi a “sviluppare” la – straordinaria capacità di guardare alle “cose terrene” attraverso “un’ottica diversa” – e  soprattutto a… “vedere ed osservare” I Miracoli.»

— PIETRO MASSIMO “SOGATIN” PIZZATO
[n. 1906 - m. 1979]

Facendo davvero “attenzione” a ciò che vedi ed a quanto ne deduci, sarai in primo luogo in grado di “sviluppare” una sorta di – visione “binaria” – mediante la quale potrai “percepire” tutto quello che vedono anche gli altri e contemporaneamente vedere qualcosa di… “inaspettato”.

Un’idea” può essere – scovata, percepita o raggiunta “ovunque”.

Forse – è nascosta – sulle Montagne, oppure nelle “colline”, in un “dirupo” o in una Crosta Rocciosa mozzafiato, nell’intricata complessità del “sottobosco”, magari tra il semplice fogliame oppure in un Grande Canalone, così come in qualche scarno “fossato”.
Forse, pur nella sua banalità, non sarà nemmeno “mai trovata o scoperta”.
Ma di sicuro ciò che – riuscirai a scoprire –attraverso la “concentrazione”, qualunque cosa sia, Ti condurrà immancabilmente da “qualche parte”: stanne certo.

Anche la “semplice” Scelta di un Cucciolo in mezzo ad una – numerosa nidiata – Ti porta essenzialmente a… “vedere” un qualcosa, un emblematico Filo Diretto che col seguito Ti porterà a “scoprire” “inaspettatamente” un “legame” Indissolubile, riconducibile ad ambedue: Tu ed il Tuo “cucciolo”.
L’insegnamento che a partire da quel preciso istante potrai e dovrai – saper trasmettere – al Nuovo “nascituro”, dovrà formare, compatibilmente con “l’indirizzo” Caratteriale, la Sua Sensibilità e Istruzione “educativa” conseguente, una – forgiatura indissolubile – tale da “tradurre in realtà” una distinguibile… Idea “progettuale” in continua Evoluzione.

Sin dalla primissima età [7-8 mesi e “non oltre”], il medesimo futuribile “Specialista” dovrà essere – direttamente coinvolto – dall’esempio del Conduttore/Istruttore, sia a “salire” il più irto dei Costoni così come a “scendere” lungo il più sdrucciolevole dei Pendii, quanto ed ancor più “ad entrare” senza fronzoli “nel folto” dei Boschivi e soprattutto, in ogni caso, nel più – impenetrabile – dei… “sottoboschi”. Dovrà ulteriormente essere – tanto più positivo e propositivo – in presenza di “diluvi” quanto in totale – assenza d’acqua, in espressa siccità – indipendentemente dalla presenza o meno del Selvatico, proprio perché l’indispensabile – input fornito dalla “creatività”, innata ed ancor più impartita – di cui l’Esemplare Canino deve sapersi dotare, porterà al raggiungimento della fatidica differenza di valutazione passante – fra il Bravo Ausiliare e l’inarrivabile “Specialista”.

«Oscar, ricordeTe che l’omo, el Sapiente che vol exere “dapartuto”, pal da bon… “nol ghe xe e nol ghe xarà mai” da gnanca na parte.»

[Oscar, ricordaTi che l’uomo, il Sapiente che  vuol essere“dappertutto”, fondamentalmente… “non è e non sarà mai” da nessuna parte.]

— PIETRO MASSIMO “SOGATIN” PIZZATO
[n. 1906 - m. 1979]

«Oscar, ricordeTe che invexe de…“ penxare” a queo che a Jiente dixe de Ti…  xe pal da bon pì “de polpa” che Te pruvi a fare “calcoxa” che i Te invidia, e jiusto con queo i rivarà de xisuro a “odiarTe”, parò xapii che: “tanto” Odio porta pì tanto ‘ncora “onore”.»

[Oscar, ricordaTi che invece di “preoccuparTi” per quello che le Persone dicono di Te… di certo è molto più  “importante” che Tu provi a realizzare “qualcosa” che Ti invidino, che ammirino e giusto con ciò arriveranno di sicuro ad “odiarTi”, però sappi che: “tanto” Odio corrisponde né più e né meno a tanto “onore”.]

— PIETRO MASSIMO “SOGATIN” PIZZATO
[n. 1906 - m. 1979]

Se ancor oggi, trascorsi ben “oltre” 40 [quaranta] Anni di… Allevamento e Selezione – del …“mio” Setter Inglese marchiato “OPPIS”, mi ritrovo ancora ad “insistere e persistere” col preciso “obiettivo” di – Lavorare Duramente… “dì per dì”, ogni giorno della settimana per… “formare, preparare, rifinire e soprattutto Specializzare” sia – ogni singolo – Esemplare in “mie mani” come ed ancor più direi – l’intero Dream Team “OPPIS”… tutto “questo” può essere rivolto unicamente alla Vittoria, al Successo.

Ne deriva che la – sicurezza – nei …“propri mezzi”; la – voglia di primeggiare – …“sempre, comunque e dovunque”; la – fierezza – di …“essere unici” rispondono, e non possono altro che rispondere, al …“distinto” – Valore Aggiunto – ricercato, che permetta il diffondersi di un Sano “entusiasmo” – allo stato puro, funzionando col seguito da “carburante” all’interno del pregiato “motore” in dote ai miei Setter Inglesi, ai miei Cani dal Pelo di Seta, che immancabilmente “non dovranno fermarsi” MAI.

In assoluto ritengo che l’importante è “creare occasioni”, specifiche “situazioni positive” e soprattutto, sopra ogni altra cosa, “tanti e più che tanti” Incontri nella più “ampia libertà d’azione”, senza remore di sorta, così da “condurci” a perseguire relative “soddisfazioni, emozioni ed azioni di pregio” tali da riuscire a – rafforzare – anche i Soggetti più “fragili”, i più “limitati” ed altresì i più… “timorosi”.

A titolo di esempio, per quel che basta a “rimanere in tema” – posso “citare” – proprio in riferimento a questi periodi  – OPPIS GERRY [detto ROHLL], ossia l’ultimo dei miei Giovani Setter Inglesi in ordine di “maturazione Specialistica”, in particolar modo per quanto riguarda la specifica Arte della Beccaccia, e che – ora come ora – non può certamente essere “paragonabile” ad OPPIS THONY, oppure ad OPPIS RAHSS, o ancora ad OPPIS BRICK, ma che assieme a detto – Cerchio “esponenziale” di Esemplari – possiede un “comune denominatore”, dimostrato in maniera impeccabile, Geneticamente “in dote”, o meglio: l’essere tutti “simili” in espresso riferimento alle più che evidenti “capacità” di – uscire, estraniarsi – dai “comuni e consueti” Schemi di Caccia.

Difatti, ad OPPIS GERRY [detto ROHLL] “piace stupire”, e proprio in virtù di questa Sua caratteristica può essere ben detto che…“solo e solamente” quell’Esemplare che – non si cura – dei “rivali” in Campo, soprattutto i più “maturi ed esperti”, può altrettanto – sfoggiare – una così forte… “iniziativa” ed una altrettanto granitica… “personalità”.

Io stesso me ne sono – innamorato – sin da quando era “cucciolotto”, osservandolo con curiosità mista ad ammirazione “ogni giorno” mentre si divertiva coi suoi coetanei giocando, litigando, rivaleggiando e correndo in “totale e piena” Libertà nelle – “aree” di Galoppatoio suddivise per Età – in cui ho tenuto di volta in volta  ad “inserirlo”, soprattutto perché – anche in quei distinti momenti – ha palesemente “esposto” la Sua peculiare “imprevedibilità”.

Anche nei – rapporti comunicativi – che “tengo” quotidianamente con i miei Clienti o “ammiratori”, per mia norma e regola cerco immancabilmente di pormi “sempre” – dalla parte del Cane –perché ho a cuore, così come esposto in epigrafe della presente, il far “comprendere, capire e soprattutto digerire” al Padrone il seguente “fatto” significativo: che – l’Essere Umano, in particolare nel distinto rapporto Cino-Venatorio, “veste” immancabilmente – i panni – del COLPEVOLE, ossia di colui che “richiede” al predetto Cane  la “tesi” di Laurea Cino-Tecnico-Venatoria senza che il medesimo Esemplare abbia mai avuto “non solo” la possibilità di “usufruire” dei relativi insegnamenti universitari, ma spesso nemmeno di quelli delle Scuole Elementari, ed in qualche caso “persino” della Scuola Materna, “rimanendo” per meglio intenderci – al chiuso – dei Box oppure nel giardino di casa [“Lo spazio ce l’ha, che impari da solo mentre io faccio festa e mi diverto...”], a partire “dalla nascita” sino all’Apertura della Stagione Venatoria o giù di lì.

A conferma di quanto sopra esposto, credo sia opportuno “riportare” di seguito un esempio di consueto – scambio dialettico – avvenuto negli ultimi tempi con un appassionato e mio “ammiratore”:

Da: Francesco Scotto d’Abusco
Inviato: domenica 18 novembre 2012 11:32:17
A: Oscar Pietro Pizzato (oscarpizzato@live.it)

Oggetto: RICHIESTA INFO

Gent.mo Sig. Pizzato,

La seguo da anni e mi complimento per i suoi risultati, non solo da allevatore, conduttore e cacciatore, ma in particolare da persona coscienziosa e dedita allo studio di una particolare specie “la regina”, sogno ambito da parte di molti cacciatori veri.
Bene, se ricorda qualche anno fa la contattai più volte in quanto ero interessato all’acquisto di un suo cucciolo; tuttavia, dopo i primi due contatti, visto i suoi impegni in terra sicula, non sono riuscito a concludere un bel niente.

Provai ancora un anno e mezzo fa scrivendole diverse mail, ma il tutto fu vano.

Adesso Le invio questa richiesta e spero che questa volta mi degna una risposta: sono in possesso di una cucciolona (setter inglese) di circa due anni e sarei onorato sapere se fosse interessato ad un eventuale ciclo di addestramento sulla beccaccia.

Nel ringraziarLa della Sua cortese attenzione e in attesa di una Sua gradita risposta, cordiali saluti.

Francesco

Ischia (NA)

***

Bassano del Grappa, 18 Novembre 2012
Via e-mail a:
Francesco Scotto d’Abusco

Oggetto: RISPOSTA A RICHIESTA INFORMAZIONI

CARO FRANCESCO,

mi permetto di darTi del TU come si usa fra Cacciatori, chiedendoti di fare lo stesso con me nelle nostre prossime conversazioni.

Sapere che “segui” con attenzione le mie attività professionali mi rende chiaramente felice ed orgoglioso.

Ricordo anch’io dei contatti avuti in passato, anche se a questo indirizzo di posta elettronica “non mi risulta” di aver ricevuto tuoi messaggi. Tengo a precisarlo, poiché rispondo sempre celermente — e se non lo faccio io, sono i miei collaboratori a farlo per me — cercando di dare il massimo della mia “disponibilità” e “rispetto” a chiunque mi scriva.

Venendo alla Tua “richiesta” riferita alla Cucciolona di Setter Inglese che possiedi, ritengo opportuno doverTi far presente alcune indiscutibili peculiarità, ossia:

  • · Ora come ora non sono chiaramente in grado di “valutare” tale Esemplare, poiché essenzialmente “non lo conosco, non so nulla in merito a: taglia; caratteristiche; comportamenti; carattere; se ha già cacciato o meno; a che tipologia di Caccia o di “cacce” è stata – ad oggi – sottoposta; come ne ha …in concreto “reagito”; se si esprime per consuetudine attuando una Cerca “contenuta” oppure …“classica, canonica” o viceversa …“ampia” ecc.
  • · Se è stata abituata a “portare” il Campano.
  • · Come sopra per il Beeper.
  • · Se è già stata portata a Beccacce e se “sì”, come ne ha reagito.
  • · Se possiede “fondo fisico” o meno, ossia: se è resistente alle fatiche.
  • · Se ha o meno problemi particolari col “sottobosco”.
  • · Se è già “ubbidiente”.
  • · Se già “ferma”.
  • · Se già “consente”.
  • · Se già “riporta”.
  • · Se è abituata a viaggiare oppure no [preparare un Soggetto per ciò che riguarda la Regina del Bosco, non può che “significare”: viaggiare, viaggiare e ancora …“viaggiare”, per di più ovunque].
  • · Se è stata istruita senza l’apporto di un Esemplare più “maturo” o viceversa, nell’eventualità contraria, “da sola”.
  • · Se risulta “indipendente” [al fine di conoscerne la riflessa “personalità”].
  • · Se mostra difficoltà in presenza di “estranei” o meno [ciò in relazione al “cambio di mano”].

…e quant’altro ancora.

Al momento posso “risponderTi” come per logica Risponderei “a chi” mi chiede di solito Informazioni “generali”, e come più nel dettaglio per l’occasione Ti riporto in sintesi:

01] Reputo a priori che tutti i Cani, perlomeno quelli aventi “qualità” Genealogica, abbiano in loro gli “elementi” necessari per poter — col seguito di dedita e “competente” Istruzione — divenire Cani “adatti” alla Caccia nel Bosco.

02] Viceversa, per ciò che riguarda le importanti esigenze venatiche specificamente riferite alla “Caccia alla Regina del Bosco”, non tutti sono — pur sempre “geneticamente parlando” — portati a divenire dei veri e propri “Specialisti”.

03] Magari a mero livello di Esemplari “discreti”, ben inteso per la medesima tipologia di Caccia, molti potrebbero anche arrivarci, ma la distinta “specializzazione” appartiene di sicuro ad un ristretto numero di Soggetti.

04] Rimane altresì importante “considerare”, senza dubbio, che come per l’Essere Umano anche il Cane da Caccia Risponde “meglio” – a tutti gli effetti– ad “alcune” attività lavorative o sportive rispetto “ad altre”, difatti, ad esempio: il Soggetto naturalmente “predisposto” per l’Arte Venatoria che si svolge sulle “pelate” alla ricerca di Pernici Bianche, Pernici Nordiche e/o Coturnici, una volta selezionato, portato all’esperienza “pertinente” ed Istruito, ne diviene di certo uno “Specialista”.

05] Preparare un “singolo” Soggetto per quanto concerne le ormai canoniche Prove o Competizioni Cinofile, non è per nulla “una passeggiata” [altrimenti “tutti” ne sarebbero più o meno Capaci], ma anche il solo pensare che le stesse “esigenze contingenti” conducono e permettono un “utilizzo di ripiego” sulla Selvaggina “messa o liberata”, può altrettanto sottoporre l’interessato o gli interessati “di turno” a particolari considerazioni…

06] Ne consegue che “selezionare; allenare; preparare; correggere; perfezionare; ed altresì …Istruire” un distinto Esemplare per ciò che compete l’Arte della Beccaccia, richiede un approccio fatto di Sacrificio [sia fisico che economico], Fatica [fisica e di adattamento], Dedizione [continua e continuata], di “perenne” Allenamento pertinente, di immancabile “disponibilità” a Seguire le rotte migratorie del Selvatico “preferito” e, ovviamente, un indispensabile Esborso Finanziario.

07] A parte quanto esposto al precedente “Punto 06”, giungere alla vera e propria “Specializzazione” non impone limitazioni di sorta.

Senza dilungarmi ulteriormente, partendo dal Sano principio che “Parlo Per Me”, ossia grazie alle dirette e molteplici Esperienze che ho accumulato, senza giri di parole credo sia doveroso premettere che:

  • · Sono capace e disponibile ad affrontare l’impegno che mi hai richiesto.
  • · Non avrei nemmeno problemi — specialmente ora, visto il periodo senz’altro “adatto” allo scopo — dapprima a testare la Tua Cucciolona [fase “questa”, di basilare importanza] e poi, sempre “ammesso” che ne abbia i relativi requisiti, a sottoporla al “percorso” Istruttivo conseguente.
  • · I rischi, almeno quelli di contorno, credo che Tu sia già in grado di immaginarli “a monte”, ossia: Cacciare, fra le molte altre cose, significa anche e soprattutto “rischiare”, appunto [come il frequentare per forza Zone di Caccia ed Ambienti “difficili o poco protetti” (le Beccacce non sono sparse “ovunque”…), soprattutto all’Estero; il cacciare in Territori spesso Vietati o “scoscesi” e contornati da pericolosi Dirupi (dove vanno tutti non si potrebbero mai ottenere gli stessi Risultati…); il girovagare fra una “dogana” e l’altra, che può portare “molte problematiche”; ecc.]
  • · I relativi Conti Economici che – volente o nolente – si vanno a sommare, si “riflettono” in modo Consistente e richiedono di conseguenza “importanti” Impegni, ed Io , pur “divertendomi” in Prima Persona, non ho altra scelta che quella di agire “professionalmente”, cioè “da Professionista”.

Proprio in questi giorni ho terminato le Fasi di: «allenamento, istruzione, finitura, perfezionamento e “Specializzazione”» di un Maschio di Setter Inglese che riporta il mio Affisso ENCI, dunque di mia “produzione”, e che il prossimo 12 Dicembre 2012 compirà Tre Anni.

Ho dato inizio alla distinta Opera Istruttiva di OPPIS BRICK sin dall’età di “nove mesi”, pur concedendolo appositamente e più volte – nel frattempo ad oggi – al mio stesso Cliente e Suo “proprietario”.

Al medesimo Giovane Esemplare ho fatto sperimentare “tutte” le Esperienze percorribili ed immaginabili per ciò che riguarda l’Arte Venatoria col Cane da Ferma [dalle Coturnici e le Beccacce Albanesi, a quelle Montenegrine; dalle Pernici Nordiche a quelle di Roccia della Lapponia, senza trascurare Galli Forcelli, Galli Cedroni, Francolini di Monte e soprattutto… Beccacce; sino a giungere alle Starne ed alle Beccacce Estoni; ecc.], al preciso ed unico scopo di poter, “per conto mio”, ottenere la più “alta” delle Specializzazioni possibili.

Portare per esempio un Giovane Setter Inglese a Coturnici, pur avendone a priori “percepito” le relative qualità cino-venatorie che potrebbero “condurlo” alla Specializzazione verso la Regina del Bosco, non può che “elevarlo” all’ennesima potenza, perché una volta che lo stesso “allievo” è riuscito a far combaciare, far lavorare in “sintonia”, tanto il naso [l’olfatto, la capacità olfattiva] quanto ed ancor più il Cervello… il “gioco” è fatto!!

Quest’anno, a testimonianza, il mio Cliente non l’ha ancora potuto “godere” per sé […ma per i prossimi 8-10 Anni non riuscirà mai a ringraziarmi a sufficienza!!], proprio perché l’opera certosina di “finitura” Specialistica a cui ho chiaramente “sottoposto” il medesimo OPPIS BRICK [prossimamente ne pubblicherò un articolo descrittivo nel mio Blog Personale], nell’Università Venatica del “mio” Altopiano di Asiago, mi ha permesso di “incarnierare” ad Arte ben più di “70 [settanta]” Regine del Bosco, mica bazzecole.

Questa settimana lo porterò con me in Sicilia, perché abbia modo di “rilassarsi” e Divertirsi nel contempo, poi, giusto al termine del presente mese di Novembre, provvederò a restituirlo “definitivamente” al mio Cliente, con estrema soddisfazione di entrambi.

Come credo Tu abbia capito, si è trattato di un’esclusiva Opera Professionale, “Specialistica”, che di certo non è “nata ieri” [ed i risultati ottenuti lo stanno a “confermare”], per cui anche il mio Cliente sopracitato si è dovuto “impegnare”, sia sacrificandone l’utilizzo per sé, quanto ed ancor più in relazione agli aspetti economici pertinenti.

Concludo aggiungendo che se la questione è di Tuo Reale “interesse”, risultando di primaria importanza una Seria “riflessione”, ritengo molto più utile un Tuo “contatto” telefonico [il mio numero è: 348-4145310], vista anche la mia “imminente” discesa in territorio siculo, forse già il prossimo venerdì.

In attesa di tuo cortese riscontro, l’occasione mi è gradita per salutarTi ed augurarTi Buon Lavoro.

OSCAR PIETRO PIZZATO

***

Da: Francesco Scotto d’Abusco
Inviato: martedì 20 novembre 2012 10:13:53

A: Oscar Pietro Pizzato (oscarpizzato@live.it)

Oggetto: RE: RICHIESTA INFO

Gent.mo Oscar,

ti ringrazio per la preziosa risposta che mi hai inviato e confesso che mi sarei aspettato qualcosa di più pesante, ovvero di una bella lavata di testa visto la mia generica richiesta.

È vero, circa due anni fa ti ho contattato per un cucciolo, allora disponevo di un altro indirizzo e-mail, ma poco importa visto che è andata come ben sai.

Adesso credo che non lascerò sfuggire quest’occasione, ti ho sempre stimato per la tua tenacia e passione incontrollata per questo vero e ancora raro selvatico.

Ho letto con accuratezza qualche passo introduttivo del “LIBRETTO D’ORO DEL BECCACCIAO” e ne sono rimasto entusiasta, in particolar modo della specificità con cui tratti l’argomento introduttivo.

Anche se la tua attività è lungi dai diversificati “business” di questo mondo che, sicuramente ben gestiti con strategie e obiettivi portano a molti soldi, comunque offrono la strada a coloro che si prefiggono un sano obiettivo “Il successo” di conseguirlo con gran soddisfazione, indipendentemente da ciò che svolgono.
Sai mi è sembrato ritornare indietro ai tempi dell’Università, quando frequentavo i corsi di Economia e di Marketing, esattamente proprio durante le lezioni dei miei professori.
Affiancavo ai libri di testo, tutti i corsi e le lezioni dei miei docenti per approfondire e ampliare le mie conoscenze direttamente, sapendo che un domani sarebbero stati proprio loro (veri professionisti) ad esaminare le mie capacità ad ogni esame.
Questo mi ha aiutato molto e oggi ne resto soddisfatto visto i risultati professionali ottenuti nella mia vita quotidiana.

Bene, ritorniamo alla mia cagna: ha compiuto due anni lo scorso 05 novembre e la sua genealogia è prettamente “Bassana”.

Il padre “Niro della Bassana” è esclusivamente impiegato a caccia di Bekke, la madre “Gaia della Bassana” oltre alla caccia di Coturnici e Bekke è stata impiegata anche in prove di caccia pratica.
È una cucciola molto ubbidiente e è stata abituata sin da piccola a viaggiare, visto le trasferte in terra calabra sia a quaglie, sia a Bekke.
Personalmente l’ho seguita a quaglie e nonostante la sua giovane età mi è sembrata volenterosa, equilibrata, ottimo fondo e voglia di esplorare il terreno, instancabile, potenza olfattiva nella media, senso del selvatico, ma soprattutto un buon collegamento.
Ha cacciato nelle prime uscite con altri ausiliari, ma poi sempre da sola con adeguati risultati.

A beccacce l’ ho lasciata nelle mani di un cacciatore calabro, il quale mi ha sempre denotato alcune sue tipiche qualità da setter, ma non mi ha mai chiaramente fatto capire di che pasta fosse questa cagna.
Chissà, forse è proprio l’indole del suo carattere, il non esprimersi apertamente, sperando che qualcuno lo capisse, ma certamente non sono un veggente, né tantomeno uno stregone che riesce a capire il pensiero altrui.

Quindi mi sono rivolto a te, gentilissimo Oscar, proprio per avere la possibilità di scoprire se la cagna abbia o meno le capacità per affrontare questo percorso.

Prima però desidero sapere come vorresti programmare il tuo lavoro e in particolare, studiare la cagna per un certo periodo prima di iniziare il programma, oppure, partire e scoprire volta per volta i suoi pregi e difetti per poi passare al vero addestramento, se vale la pena. In ogni modo, aspetto una tua risposta e semmai un contatto telefonico, prima di prendere una eventuale decisione.

Nel ringraziarti della tua cortese attenzione e disponibilità, cordiali saluti.

Francesco

***

Bassano del Grappa, 21 Novembre 2012
Via e-mail a: Francesco Scotto d’Abusco

Oggetto: RISPOSTA

CIAO FRANCESCO,

Ti ringrazio per il messaggio e per i relativi contenuti.

Per quanto riguarda la Tua Cucciolona non intendo ”metter bocca” su ciò che “altri” hanno provato o prodotto, e né prima né dopo.

Premessa

Invece, per quanto mi concerne, ritengo a priori che “prima” di poter esporre un dedito programma in merito alla stessa Cucciolona, risulti indispensabilmente “necessaria” una serie di mie dirette verifiche “sul campo”, che in senso assoluto devono essere tanto “tenute” quanto ancor più “svolte” soprattutto in Ambiente chiaramente “compatibile” col Selvatico di interesse [il fondo fisico, la facilità d’incontro, la fantasia di cerca e quant’altro, non possono di certo essere testate in modo “diverso”] e, per logico riflesso, a “diretto” Contatto con la Beccaccia.

A mia conoscenza, la “presenza” di Beccacce medesime a partire dalla tarda Primavera fino al termine dell’Estate, perlomeno nei luoghi “consentiti” [ma anche in quelli …“non consentiti”] non esiste proprio, ossia non risultano “in attività”, per cui: o si sfruttano per l’occasione i particolari periodi ora in corso [vista “poi” l’età ormai avanzata della Setter Inglese — inteso per “dare inizio” alle specifiche Basi Istruttive], oppure “niente”.

Per di più tengo a precisarTi che io allevo professionalmente Setter Inglesi [e non solamente] da ben oltre quarant’anni [ed opero “selezionando, allenando, istruendo ed in particolare… “Specializzando”], e proprio a seguito di ciò reputo di potermi “esporre” direttamente, senza nemmeno pensare di essere smentito, “sul fatto” che vede l’allevamento appunto del tutto “diverso” dalla matematica…“dove” viceversa la possibile sommatoria dei numeri, ad esempio (1+1) da sempre un “unico” risultato [in questo caso “2”].

Mi concedo di affermare ciò, perché un Esemplare “figlio” di Padre Beccacciaio e Madre parimenti capace sullo Scolopacide […a parte che nell’eventualità gradirei poterli verificare all’opera coi miei “occhi”], può corrispondere a garanzia “certa” di esserne altrettanto “dotato”, indipendentemente dalla “specifica” Genetica di pertinenza, altrimenti, il distinto gioco di cui stiamo discutendo non da oggi avrebbe già trovato “soluzione”: difatti, per essere più esplicito, gli “eletti”, quelli che a tutti gli effetti sanno o sono in grado realmente di “dare del Tu” alla Beccaccia, concretamente e senza dubbio si contano sulle dita di “una mano”.

Tutto ciò premesso, Tu e solo Tu puoi realisticamente “sapere” cosa desideri, cosa vuoi e dove intendi arrivare in merito, per cui: a Te la “decisione”.

Dal canto mio, se eventualmente ne prenderai atto, ben cosciente tanto dei “rischi” quanto degli “impegni”, così come della“dedizione assoluta” ed ancor più delle “responsabilità complessive” alle quali sottostando andrei incontro, e di cui immancabilmente dovrei farmi carico già a monte… ritengo perlomeno doveroso chiarirTi che non trattandosi di un Esemplare di mia proprietà [nella cui eventualità tutto ciò sarebbe rivolto a me stesso], io non posso proprio operare professionalmente senza tutelarmi “a priori” per ciò che compete l’aspetto puramente “economico”, per cui i relativi costi pertinenti non possono che “crescere”.

Ne consegue che un “serio” Esemplare di certo già proclamato [da parte di chi ne è competente e che in ogni caso in Prima Persona ne risponde in “solido”], “Specialista” dell’Arte della Beccaccia, realisticamente “non può” [sarebbe perlomeno“assurdo”] valere meno di 10.000,00 [diecimila/00] Euro, chiaramente inteso in mancanza di “difetti” o possibili “deficienze”, oppure di “incompletezza” Specialistica.

Per contro, anche il solo “verificare”, pur sempre “seriamente e professionalmente parlando”, come minimo per un paio di mesi un Giovane Esemplare selezionato, non può che corrispondere ad un investimento pari ad almeno “un quarto” dell’intera cifra sopra esposta, altrimenti non avrebbe nemmeno senso “consumare” tempo a discuterne.

Ad avvalorare il predetto “ragionamento”, risulta immancabilmente che un Giovane Soggetto [di un paio d’anni o giù di lì] seriamente iniziato per ciò che “compete” l’Arte della Beccaccia, corrisponde ad un investimento che può “oscillare” fra i 4.000,00 ed i 6.000,00 Euro: il “resto”, o meglio…“tutto il resto” invece, è da intendersi come “chiacchiera da Bar”.

Proprio in riferimento a tutte queste premesse e realtà, io stesso preferisco lavorare, operare e sacrificarmi “direttamente” con Soggetti di “mia proprietà” [non dovendo risponderne ad alcuno], così come di mia “selezione” [perciò indiscutibilmente sotto la mia responsabilità ed altresì di mia “conoscenza”], pervenendo in seguito alla “loro” cessione, essenzialmente ad Opera “ultimata”.

Infine, in ogni rapporto, sia esso professionale, lavorativo, operativo oppure di consulenza ed ancor più “sentimentale”, a mio parere deve necessariamente “essere d’obbligo” la sincerità, la schiettezza e la fermezza d’intenti in senso assoluto dei termini stessi, per cui Ti chiedo gentilmente di metterti nei miei panni e sforzarti a “comprendermi”.

Rimango in attesa di un Tu cortese riscontro e con l’occasione, nel salutarTi, sono ad augurarTi Buon Lavoro.

OSCAR PIETRO PIZZATO

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Da: Francesco Scotto d’Abusco
Inviato: mercoledì 21 novembre 2012
A: Oscar Pietro Pizzato (oscarpizzato@live.it)

Oggetto: RE: RICHIESTA INFO‏

Carissimo Oscar,

credo di aver capito il tuo messaggio e ti ringrazio per la tua trasparenza e professionalità.

Da quanto ho potuto capire, visto che il soggetto da dressare non è un tuo prodotto, preferisci mettere le mani davanti per un’eventuale responsabilità nella riuscita dell’opera.

Capisco e so perfettamente i rischi e gli oneri che una persona responsabile dovrà assumersi durante un lavoro del genere; tuttavia, credo che a questo punto la cosa migliore da fare è prendere un soggetto di tua produzione e accantonare l’ipotesi di un eventuale addestramento di questa cagna.

Già l’ho avevo pensato circa un anno fa, purtroppo non so il perché ma la mia corrispondenza non ha avuto il dovuto riscontro.

Comunque, ti ringrazio di cuore per la tua disponibilità e soprattutto per la tua schiettezza, non appena avrò la necessità di un altro soggetto, non esiterò a ricontattarti sperando di avere un appuntamento in modo da poterci conoscere di persona e da poter scegliere il soggetto che più si avvicina alle mie esigenze.

Tanti auguri per le tue opere letterarie (cino-venatiche) molto interessanti ed uniche e in bocca al lupo per i tuoi magnifici esemplari.

Con affetto e a presto.

Francesco

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Bassano del Grappa, 22 Novembre 2012
Via e-mail a: Francesco Scotto d’Abusco

Oggetto: RISPOSTA

CIAO FRANCESCO,

ho letto la Tua risposta di ieri sera e mi sono sentito “in obbligo” di risponderTi con questa mia.

Pur non conoscendoTi di persona mi permetto gentilmente di espormi pensando che forse “io e Te” abbiamo una diversa considerazione del Cane da Caccia.

Difatti, io ritengo in modo assoluto che un Esemplare, a qualsivoglia razza possa appartenere, non possa mai e poi mai essere paragonato ad una “pallina da tennis”, ossia lanciato di volta in volta da “un cantone all’altro” con la speranza che faccia un rimbalzo “Vincente”.

E questo perché, entrando nel merito per cui Tu stesso mi hai contattato, lo specifico Soggetto “da Beccacce”, o meglio ancora…“da Bosco”, ossia il Cane che “non si vede” ma unicamente ed essenzialmente “si sente”, a priori non può che condividere al 100% col proprio Conduttore una ben delineata ed altresì distinta sincronia, o armonia se preferisci, di intenti più “perfetta” possibile.

Al fine di poter quantomeno raggiungere tali “obiettivi”, detta situazione può concretamente “evolversi in positivo” solo attraverso il rapporto continuo, continuato e“quotidiano” col… Capo Branco, ossia: la Persona di “riferimento”.

Quando Io “osservo”, tutte le mattine, uno ad uno i miei Esemplari, anche senza avere il termometro già so dirTi se qualcuno di “loro” ha la febbre o meno: “questo”, chiaramente a parer mio, è …“vivere” IL CANE.

Da ciò puoi dedurre che immancabilmente io rimango e sostengo l’opinione che il medesimo Cane in questione vada “posto in mano” ad un’unica Persona [viceversa , è della Persona stessa che dovresti ricercare apposite “informazioni di garanzia”], e ciò sin dalla Giovane Età — senz’altro a partire dai 7-9 mesi e “non oltre” — perché chi istruisce detto “allievo” deve conoscerne prima di ogni altra cosa tutti gli aspetti caratteriali.

A tal proposito apro una breve parentesi.

Da qualche mese ho scritto un “capitolo” del mio Nuovo Libro che “tratta espressamente” di un Esemplare Femmina prodotto dal mio Allevamento, e che avevo “ceduto” da Cucciola. Poi, all’incirca ad un anno di età, è stata data in addestramento a un …“dilettante”, per cui “non” un Professionista, ottenendone di conseguenza un responso che l’avrebbe destinata ad essere “scartata”; ebbene, in modo fortunoso sono venuto a conoscenza del fatto, e impegnandomi moltissimo sono pervenuto alla “sostituzione” con un “altro” Soggetto di un mio Cliente […“interessato” ad un mio Cucciolo ovviamente] ed altresì “ammiratore”. Solamente dopo “Cinque Giorni” trascorsi in mie mani, ho avuto modo di immortalare la medesima FUORICLASSE in decine e decine di occasioni “ripetute”, anche in presenza di Tre miei Collaboratori, a ben oltre i 2.500 metri di quota in “solida” Ferma, non sulle “quagliette d’allevamento” su cui da altri era stata …Giudicata, ma bensì su Pernici Bianche, fra rocce, costoni e canaloni a dir poco “mozzafiato”: a tutti gli effetti è bastato “viverla” giorno e notte, fornendoLe inoltre “tanta” Fiducia.

Ne consegue che un Cane deve essere posto in mano ad “un’unica” Persona proprio a partire dalla Giovane Età, e col seguito rimanervi [tranne “qualche” breve periodo, semmai da trascorrere col diretto Proprietario] sino a “maturazione” fisica, psico-fisica e Cino-Tecnico- Venatoria “avvenuta”.

In pratica, deve essere lasciato crescere esattamente “come programmato” sin dall’origine, senza isterismi o patemi di sorta.

Ecco, per “risponderTi”, tutto questo non significa “assolutamente” denigrare, per di più senza conoscerli, i prodotti di “altre” Fonti, ma essenzialmente essere seri, precisi, corretti, indefessi e soprattutto: Professionali [i soldi non sono tutto!!], e ciò, a ben guardare le realtà di “contorno” specialmente al giorno d’oggi, porta alla conclusione che i Cacciatori, quelli con la “C” maiuscola, puoi contarli come le Mosche Bianche, anche perché, non bisogna dimenticarlo, la Bacchetta Magica non ce l’ha nessuno.

La presente mia risposta non vuol “essere” polemica ma bensì, o almeno lo spero, Istruttiva, una specifica Lezione Cinofila e di “vita” che mi auguro possa esserTi utile e di aiuto per il Tuo futuro.

Ti saluto cordialmente e Ti auguro Buon Lavoro.

OSCAR PIETRO PIZZATO

“La realizzazione non è essere soddisfatto e in pace con ciò che hai,
è essere felice dentro e fuori,
indipendentemente dalle circostanze e dalle persone coinvolte.”

—  JEFFREY GITOMER, scrittore americano

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Da: Francesco Scotto d’Abusco
Inviato: venerdì 23 novembre 2012 09:07:20
A: Oscar Pietro Pizzato (oscarpizzato@live.it)

Re: richiesta info

Buongiorno Oscar,

sono lieto di ricevere ulteriori tue notizie e ti assicuro che non me la prendo, anzi mi fa sempre piacere ascoltare un consiglio di chi sa più di me.

Ritornando a noi, per quanto riguarda la mia idea di affidarti la mia cagna, stai sicuro che lo farei ad occhi chiusi, per il semplice fatto che sono sicuro che prima ancora di portarla a caccia e studiare i suoi comportamenti di azione pratica e caratteriali, sei una persona che ama gli animali e questo è sufficiente per decidere positivamente sull’affido.

Secondo, è vero non ti conosco personalmente ma abbiamo una cosa in comune: la voglia di cacciare ma non per fare numeri, ma allo scopo di andare alla ricerca di un’azione che si conclude, da una parte dal lavoro unico grazie al tempo umano dedicato ai nostri ausiliari e allo specifico addestramento loro riservato; dall’altro, alla conclusione positiva di un’azione di caccia che oltre al lavoro dei nostri ausiliari vede in primis la nostra partecipazione attenta, scrupolosa e andata a buon fine, altrimenti la sola azione del nostro ausiliare sarebbe vana.

La determinazione nelle nostre scelte e nelle nostre azioni, credo che sia l’elemento che in primis ci accomuna.

Tu ti dedichi con amore e passione giorno dopo giorno, mese dopo mese e lungo tutto l’anno alla selezione, alla scrupolosa riproduzione, al dressaggio e alla caccia pratica con devozione e successo; Io svolgo la mia professione dedicando gran parte della mia giornata ai miei clienti, ma ti assicuro che non trascuro affatto i miei ausiliari.

Ogni giorno dedico loro il tempo per pulirli e nutrirli, per farli uscire nei periodi di chiusa, nel portarli regolarmente nei posti che prediligo in modo da renderli familiari con il terreno e col tipo si selvaggina, per la specifica caccia che pratico.

Insomma, il connubio tra l’essere umano e l’animale esiste e mi impegno al massimo per consolidarlo giorno dopo giorno.

Sai nella vita e in particolare con gli ausiliari ho avuto un po’ di fortuna, ma tante esperienze negative; non sono certo in professionista come te, ma cerco di trovare sempre la strada migliore da percorrere per raggiungere i miei obiettivi, mettendo al primo posto la devozione e il sacrificio per raggiungerli.

E’ vero e condivido con te che l’ausiliare che decido di impiegare per le mie avventure deve condividere la sua esistenza con la mia, non solo nella normale vita quotidiana, ma soprattutto nel tipo di attività che verrà impiegato, al fine di consolidare quel connubio tra essere umano e animale (capo-branco e ausiliare).

In passato ho avuto un setter inglese che sin dai primi mesi lo ho accudito, ho condiviso con lui sia i miei momenti di vita quotidiana, sia i miei meravigliosi momenti di caccia.

Mi ha dato tante soddisfazioni e forse nelle poche azioni non andate a buon fine, mi sono reso conto che la macchina umana non è perfetta come noi stessi crediamo.

Credo che il rispetto per i miei ausiliari l’ho attinto proprio dalla convivenza con quel setter che mi ha accompagnato per ben 15 anni della mia vita.

Da allora non ho mai più trovato un ausiliare capace di rivivere quei momenti magici condivisi con il mio “Callians”, e nonostante i miei sforzi, non ho ancora trovato il cane giusto che mi soddisfi o meglio che sia in grado di concludere un programma di lavoro al termine del quale riesco a trovare il necessario appagamento.

Sicuramente mancherò di esperienza in questo campo, forse per questo motivo ho deciso di rivolgermi a una persona particolarmente qualificata come te.

Per questo e in parte analizzando le tue risposte sono venuto alla conclusione di accantonare l’idea dell’addestramento di Orma e di acquistare un tuo esemplare sin da cucciolo, in modo da iniziare subito quel connubio di cui ti parlavo in precedenza, in modo da ricreare quell’esperienza avuta in passato e semmai con un pizzico di fortuna in più.

Gentilissimo Oscar, è sempre un piacere discutere e condividere le tue opinioni, ma soprattutto poter attingere qualsiasi elemento utile proveniente direttamente dal tuo bagaglio di pura esperienza pratica, vissuta in prima persona e con gran umiltà e professionalità.

Con ammirazione.

Francesco

Lo scrivente che mi ha “contattato” non mi conosceva, non mi ha “mai” incontrato prima, e quello pubblicato è stato il nostro primo “scambio di e-mail”.

Analizzando i vari – contenuti – [perlomeno a mio parere personale] ne ricavo trattarsi di “una Persona” di sicuro – colta, preparata, seria, rispettosa ed “umile” – e non mi fregio di affermarlo per “amicarmela”, o rendermela disponibile a meri fini “clientelari”, bensì unicamente per il fatto che mi permette di mostrare con “soddisfazione” la Professionalità che per “abitudine” cerco di rappresentare.

Infatti, nello “scrivere” i miei Libri, così come nei molteplici Post pubblicati nel mio Blog ed ulteriormente nei “seminari”, nelle “conferenze” o negli “incontri” che comunemente “faccio”, il mio – primo obiettivo – risulta indirizzato espressamente – a favore – del Cane, perché io stesso reputo che – il valore aggiunto – “fornito” all’Essere Umano da parte di detto – Compagno di Vita e di “venture” – non abbia confronti con nessun “altro” Essere Vivente.

Nell’assistere ad alcuni purtroppo “indicibili” – comportamenti – dei Cacciatori “odierni”, o comunque degli Appassionati di “contorno”, soprattutto inerenti all’ambito Cino-Tecnico-Venatorio, il mio principale desiderio di Allevatore Professionista si può sintetizzare con le seguenti parole:

«I Cani, o meglio, “tutti” i Cani non possono essere – considerati, vissuti o trattati – come fossero… “palline” da Tennis.»

Un saluto a tutti e… alla prossima.