Cane [simbolo]

“C’è uno specchio d’acqua laggiù,
dove l’anima di chi è morto deve passare.
E c’è un cane lì, un piccolo cane nero con una macchia bianca sulla gola.
E bisogna chiedere il permesso a questo cane per passare,
per proseguire il viaggio e raggiungere l’altro livello,
dove coloro che sono morti stanno aspettando,
dove gli antenati vivono nel loro rancho.”

Ramon Medina Silva, sciamano Huichol

CONSIDERATO IL PROFONDO LEGAME che, da migliaia di anni, ci unisce al nostro migliore amico a quattro zampe, si potrebbe pensare che la prima azione compiuta dall’uomo subito dopo aver acquisito la posizione eretta e il raziocinio, sia stata addomesticare il cane.

La prodigiosa superiorità dei suoi sensi – la capacità di seguire un odore per lunghissime distanze, la sicurezza nell’orientarsi, la sensibilità nel decifrare i sentimenti veri – ha rappresentato la nostra espansione in regni dove non ci saremmo potuti avventurare senza la sua guida.

Il cane è in grado di trovare ciò che abbiamo perso nella proverbiale foresta dell’ignoto, e procacciarsi il cibo con la caccia; in alcune culture si pensava fosse in contatto con il mondo degli spiriti.

Ha desiderato allontanarsi dai suoi antenati lupi per venire nel mondo umano con un amore e una devozione incondizionati, spesso superiori ai nostri.

Così facendo, il cane ha assunto un posto centrale in un’infinità di miti come guida tra il mondo della vita e quello della morte, tra il conosciuto e l’ignoto, tra l’umano e l’animale e, simbolicamente, tra la mente cosciente e la natura selvaggia dell’anima e della psiche inconsce. […]

– Il Libro dei Simboli, Taschen 2011