Cocchiere, singolare maschile: Colui Che Conduce

“Se vuoi imparare qualcosa, leggilo.
Se vuoi capire qualcosa, scrivilo.
Se vuoi padroneggiare qualcosa, insegnalo.”

YOGI BHAJAN

UTILIZZARE LA PAROLA COACH — “cocchiere” in italiano — mi fa sorridere.

Lo posso affermare poiché una decina di anni fa, pur vedendomi da sempre…“diverso”, direi persino “incompreso”, o meglio, lontano dallo “standard” di Cacciatore, non avrei “mai” pensato che io — Oscar Pietro Pizzato, “accanito” Beccacciaio, geloso, egoista e solitario come ogni Montanaro D.O.C. — avrei potuto usare questo termine, per di più in lingua straniera [inglese].

Ma ciò che senz’altro risulta di maggior “rilievo”, è l’essere riuscito a cambiare a tal punto da divenire nel contempo un…“insegnante”, un…“preparatore”, o come amo definirmi: “un Istruttore” per quanto concerne l’Arte Venatoria e …“Cino-venatoria” col Cane da Ferma.

Questo mio progetto è in atto all’incirca da “tre anni” [pur confessando, “col senno di poi”, che lo avevo adottato lungo tutto il mio percorso di Vita Venatoria, ed a “tutte” le Latitudini], e seguendo le mie stesse “convinzioni” ho voluto condividere quel “monte” di Esperienza che ho avuto la fortuna, la costanza, ed ancor più, la caparbietà di perseguire…“sempre, comunque ed ovunque”, immancabilmente assecondato dai miei “favolosi” Setter Inglesi marchiati OPPIS [tanto quelli di oggi che quelli “del passato”: tutti, ma proprio tutti, hanno in effetti contribuito in un modo o nell’altro ad Istruirmi], girando in lungo e in largo “l’intera” Italia ed il Mondo Turistico-Venatorio circostante.

Dette “magnifiche” Conoscenze mi hanno permesso di acquisire “un’enormità” di Informazioni, di dettami e di dettagli che attualmente posso con molta semplicità …“esporre, spiegare e trasmettere” a quegli appassionati che si sentono “assorbiti” dall’Arte della Beccaccia.

Adottando tecnicamente i medesimi Principi Istruttivi che con indiscussa “tenacia”, “parsimonia” e relativa “linea filosofica” ormai da 40 lunghissimi anni ho tenuto ad impartire a “tutti” i miei Specialisti dal Pelo di Seta, via-via sono riuscito a salire gran parte dei Gradoni che possono condurre al Successo “pratico e concreto” in quest’Arte particolare.

Immergendomi nello specifico a 360 gradi senza mai “risparmiarmi”, proprio quest’anno ho iniziato orgogliosamente a “raccogliere” i Primi Frutti della mia stessa…Opera Istruttiva.

Difatti, fra le altre, ho voluto dedicarmi anima e corpo ad un Amico di vecchia data, chiaramente molto scettico fin dall’inizio alla mia “offerta”, ma che comunque si è lasciato condurre [esattamente come faccio in “fase” Istruttiva coi miei Giovani Setter Inglesi] verso il… Successo con la “funambolica” Beccaccia.

Il 31 Ottobre 2012 sono riuscito a fargli “toccare” l’estremo apice del “godimento” Cino-Venatorio, “cacciando” con ragione e sentimento inerenti giusto a limite del Manto Nevoso che era caduto sin dalla nottata precedente, e col seguito di ciò gli ho fatto raccogliere un’Esemplare di Regina del Bosco a dir poco…“fantastico”, sia per le incantevoli “forme”, quanto per i “colori”, ma soprattutto per “la grandezza fisica” [immensa] ed il relativo Peso Corporeo: “568 grammi” di Scolopax Rusticola.

Il merito di tutto ciò va in primis ad OPPIS BRICK, che ha saputo comportarsi letteralmente “ad Arte”,  e poi al mio Braccio Destro, la mia inseparabile Cavalier King Charles Spaniel CAMILLA.

Ed ecco in breve la cronaca della giornata, oltre che “dell’evento” e dell’Azione occorsa.

In seguito alla nevicata descritta, di primo mattino ho concordato telefonicamente con Stefano di “uscire” subito dopo pranzo, così che la pioggia [annunciata dai giornali] oppure i raggi del Sole avrebbero fatto ritirare la coltre nevosa.

Nel frattempo, visto il periodo di continue “ordinazioni” dei Campani OPPIS Planet, ho trascorso la prima parte della mattinata a montare/comporre l’intero bastimento dei “collari”, dei “porta-campani” e dei Campani stessi.

A mezza mattinata ho raggiunto il centro di Asiago per incontrare una giornalista interessata ai miei libri, ai miei convegni e “comunque” alla mia complessiva Opera “cinofilo-venatoria”, così da poter stendere un programma pertinente.

Verso mezzogiorno l’amico Stefano mi ha telefonato dicendomi:

«Sono arrivato a casa da poco e sto preparando il pranzo, chiaramente sul mio tavolo è già pronta una sedia anche per Te, è qui che Ti attende…»

Per poi aggiungere:

«…mi raccomando fai presto, e “non venire” per la solita strada, prendi l’altra, perché ci sono gli “amici” che… rompono!!»

L’ho ringraziato per la consueta ospitalità, rassicurandolo sui tempi e poco dopo ho salutato la gentile signora con cui stavo ancora chiacchierando di fronte ad un caldo miscuglio di gustose prelibatezze ed essenze “montane”.

Prima delle 13:00 già mi trovavo seduto al mio posto, con “accoglienza sincera”, sul tavolo disposto nel bel mezzo di un “abbraccio di tramezzi” artigianalmente intrecciati di Pino, Abete e Larice, nella più che pregevole mansarda  riscaldata dalla classica Stube a legna [come si definisce in gergo].

Come al solito, Stefano si è intestardito a fare il frettoloso, per cui ho risposto salutando la moglie, pur col caffè “scottante” sottomano: conoscendolo bene, non mi restava altro che “muovermi”.

Appena nel cortile di casa mi ha detto:

«Oggi vorrei perlustrare tutta la Zona che “circonda” il Paese, da Ovest ad Est per capirci, sia perché “non c’è più” presenza di neve, sia perché mi risulta dai racconti dei residenti che Le Beccacce sono qui intorno, specialmente in giornate come quella di oggi…»

Ed io in risposta:

«Non ne dubito affatto, basta guardarsi attorno per comprendere che non si tratta di …Fantasie Popolari, ma bensì di “evidenti” Realtà.”»

In quel momento è giunto col pulmino della scuola anche “Ale” [Alessandro, il figlio di Stefano], che da “aspirante” Futuro Cacciatore [possiede un buon “talento” Naturale, oltre alle… Doti Genetiche], si è esposto chiedendo al Padre:

«Papà, posso venire anch’io?!»

E Stefano a lui, con durezza:

«Scordatelo!! E poi con Te NON PARLO!!»

Al che ho intuito che tra padre e figlio c’era un po’ di “maretta” precedente, ed ho preferito restarne Fuori.

Appena usciti dai caseggiati intorno, perlopiù composti dai parenti del mio amico, ho chiamato a me il prescelto: OPPIS BRICK. L’ho “attrezzato” di Beeper e dell’indispensabile Campano “in stile”, che per tale tipologia di Arte Venatoria reputo assolutamente IN-SOS-TI-TU-I-BI-LE, e l’ho “invitato” dolcemente, a parole, a…“non strafare”.

Il mio braccio destro, la mia “seconda anima”, ossia la Cavalier King Charles Spaniel di nome “CAMILLA”, nel frattempo osservava ed ascoltava quasi a voler “rassicurare” il mio fido Setter Inglese con il suo sguardo penetrante.

Siamo scesi verso il fondovalle, proprio sotto “i recinti” dei Cani dello stesso Stefano, e non appena giunti al centro della stessa, il mio fantastico Giovane “Specialista” ci ha fatto udire il ritmico trillìo del suo Beeper.

Ho invitato il mio Amico a “servirlo”, e subito dopo un rapido avvicinamento in ulteriore discesa, ci siamo accorti che lo stesso OPPIS BRICK era regolarmente “impegnato” a soddisfare i propri… Bisogni Fisiologici.

Così siamo saliti sullo Spigolo Montuoso che ci sovrastava, e mentre Stefano col suo Pointer Inglese “ASSO” si delineava costeggiando la Gola posta a Nord-Ovest di fronte a Noi, io mi sono ritrovato costretto ad “assecondare” volente o nolente il mio Cane dal Pelo di Seta, che pur nell’irto e tortuoso pendio in cui eravamo, si è prodotto imperterrito in un “allungo” in profondità, poco oltre l’avvallamento a mio fianco.

Trascorsi un paio di minuti l’ho sentito arrivare [il Campano, fra le altre, serve proprio a questo] ed appena ho potuto vederlo mi sono rivolto a Lui con fare paterno ma deciso, dicendogli:

«Ti ho appena “chiesto” di non strafare, per cui vedi di stare “calmo” e di affiancarmi con lucidità…»

…aggiungendo poi con tono da ”capo-branco”, ancor più ferreo:

«…mi hai capito?!»

La solita CAMILLA, assumendo il ”ruolo” di Mediatrice, sembrava a tutti gli effetti trasmettergli proprio ciò che gli stavo richiedendo, ed il mio Setterone [assomiglia per filo e per segno all’irrefrenabile Bisnonno, l’indimenticato OPPIS PACO] dopo questa “striata verbale” si è immedesimato nella parte tanto da “farmi vivere” le successive quattro ore come tra le più “indimenticabili” della mia Storia Beccacciaia.

Sono risalito ancora per un centinaio di metri, e nel breve sono giunto alla strada comunale che mette in comunicazione la Contrada Sasso [Asiago] con la Contrada Stoccareddo [Gallio], nel “mio” Altopiano. L’ho oltrepassata tenendo per il collare il mio Giovane “Specialista”, occupando l’attenzione della mia Cavalier King Charles Spaniel con le indicazioni dell’altra mano verso il percorso da intraprendere.

Salita la scarpata, mi sono “introdotto” in un paesaggio di Bosco e sottobosco che a mio parere si potrebbe definire “da sogno”, formato perlopiù da “innumerevoli” Piante di Noccioli, Faggio e da Felci, oltre che dalle “solite” Ortiche.

Qualche passo più in là ho notato in profondità una piccola valle a salire, molto “accogliente”, al cui centro si “erigevano” delle consistenti Piante di Pino, ed alla vista di ciò ho pensato fra me e me:

«Ora ci siamo!!»

Per essere “coperto” [non portavo con me alcun Fucile, poiché svolgevo il “ruolo” di Istruttore e “non” di Cacciatore], ho lanciato un adeguato «Ooohhpp» all’attenzione di Stefano, che pur trovandosi molto più in basso mi ha dato il suo «OK».

Dopo pochi passi sono arrivato al limite della Pineta, e nel contempo sono riuscito nitidamente ad intravedere OPPIS BRICK all’opera proprio mentre “percepiva” un’evidentissima “usta” di Scolopax, cui è seguita l’ondeggiante risalita… Pasturando con assoluta concentrazione sino a Fermarsi.

Conoscendolo, ho osservato immediatamente d’istinto che il Suo “infinito” codone, come per il suo Sapiente Bisnonno, nella parte finale, o meglio, negli “ultimi” 15 centimetri ondeggiava con frenesia allo scopo di “indicarmi” che La Regina aveva già“scelto” altri Lidi, più… consoni e sicuri.

A seguire, ho lasciato che la mia “Mano attiva” —  cioè CAMILLA — desse il giusto scossone per Rompere gli “indugi” ed ho “fischiato” a Stefano, che come da mie “istruzioni” ha compreso di dover per forza “avvicinarsi” a me.

Non ho fatto nemmeno in tempo a decidere come meglio muovermi, che l’intrigante mio Giovane “Specialista” già si esibiva in un’espressiva percezione d’usta, come Suo “solito”, di… chilometrica portata,  arrivando a Gattoni al successivo avvallamento lì presente, quasi in fotocopia a quello descritto in precedenza.

Anche CAMILLA ha percepito le possibili conseguenze, per cui sono stato “costretto” […Lei di certo NON FERMA!!] ad assecondarla avvicinandomi pur forzatamente con una…“silenziosa” corsetta [il fondo composto da una miriade di Aghi di Pino mi ha sicuramente “agevolato”].

Come in precedenza, OPPIS BRICK ha adottato la consueta “eleganza” che di norma e regola lo contraddistingue, “ripetendo” pari-pari i medesimi comportamenti di pochi attimi prima, perciò ho dedotto che la…“fumosa” Regina del Bosco aveva già ha provveduto “per il Suo”.

Lui, “incazzatissimo” [non gli piace essere “preso per i fondelli”], pur rimanendo “lucido e concentrato” mi ha abbandonato nuovamente e si è portato verso la porzione di bosco successiva, sempre in salita lungo la Costa Montuosa accennata.

Poco dopo l’ho intravisto mentre “pizzicava” un cenno di Pastura ed infine si “erigeva” ancora in Ferma Statuaria.

Trascorsa una manciata di secondi, il Giovane Setter Inglese ha iniziato di nuovo a muovere velocemente la parte terminale del suo…“timone”.

Ho compreso nell’immediato il “messaggio” inviatomi, cercando allo stesso tempo di ragionare al meglio sul “da farsi” conseguente.

In quel’istante mi è arrivato vicino Stefano, per cui gli ho spiegato quanto accaduto in modo che anche Lui riuscisse a capire come avrebbe dovuto muoversi in quei frangenti.

A quel punto “dell’asperità” Montuosa, la coltre nevosa che circondava gli sprazzi di Pineta raggiungeva all’incirca i 10 centimetri, però sul versante che ci stava di fronte, pur non conoscendo assolutamente La Zona [era la prima volta che ci camminavo…], avevo l’impressione che la vegetazione fosse più fitta, ed i Pini presenti, essendo disposti più a largo raggio, con le loro “fronde” sfioravano il Terreno circostante, per cui senza dubbio il sottobosco non poteva che essere libero dalla Neve.

Dopo aver valutato la situazione, avendo nel contempo lasciato sbollire i Fumi di “rabbia” di OPPIS BRICK, l’ho richiamato “a me” e gli ho “indicato” di andare davanti a noi, attraverso il Vallone “tortuoso” che a mio avviso ci divideva dalla “furbastra” Scolopax Rusticola oggetto delle nostre ricerche.

Il mio Giovane “Specialista” […compirà Tre Anni il prossimo 12 Dicembre], ritenendomi “da sempre” una Figura di Garanzia, ha seguito alla perfezione le mie direttive ed essendo molto più scaltro, oltre che più agile, di me e Stefano [la neve ed i sassi presenti “non ci aiutavano” di certo… tanto che il mio Amico è scivolato pesantemente “escoriandosi” Braccia e Glutei…], è riuscito a raggiungere un Gruppetto di Ginepri che si trovano a pochi passi dalle Piante di Pino descritte in precedenza, e nel far ciò, quasi in contemporanea,  ha “messo a tacere” completamente il proprio Campano.

Io l’ho raggiunto “saltando” di tutto e di più, mentre il Beeper “rilasciava” perlomeno sette o otto “trilli”, ma a causa dell’avvicinarsi perentorio sulla neve del mio Collega, non sono riuscito nemmeno a percepire il “sottrarsi” furbesco della Regina.

Al che, sentendomi preso in giro, ho deciso di fare “a modo mio”.

Ho guardato Stefano negli occhi e gli ho detto:

«Ora mi ha “stancato… da “qui in poi”, anche se non sarà il “massimo” dell’Eleganza Beccacciaia, ci penso io…»

…ed ancora:

«…Tu cerca di restare sempre all’Aperto, fuori dalle Piante, e stai ben attento ad ogni mio “sibilo”.»

Detto ciò, ho lasciato volutamente che OPPIS BRICK si “defilasse” leggermente più a valle, ed ho richiamato subito CAMILLA con un filo di voce, indicandoLe di precedermi“a salire” proprio al di sotto delle Fronde dei Pini, che essendo interamente ricoperte di coltre nevosa mi riempivano sia “il collo” che “la testa” di “massaggi gelati”, sciolti all’istante per l’arrabbiatura che trasudavo dalla mia stessa pelle.

Non avevo percorso nemmeno 100 metri, salendo trasversalmente nel bel mezzo della Pineta, che ad un tratto ho “notato” la mia Cavalier King Charles [come al solito in simili frangenti] saltellare in modo irrefrenabile…“attaccando” a destra e a manca una forte Emanazione, un Effluvio a Lei ben noto, ed allora con il mio sguardo attento ho cercato in qualche modo di anticiparla quel tanto che bastava per avvertire l’Amico Stefano di ciò stava per accadere.

In un attimo ho intravisto La Regina che “osservava” immobile CAMILLA avvicinarsi, percependo che anche quest’ultima l’aveva a sua volta “individuata”.

Istintivamente ho gridato a Stefano:

«Eccola!!… Eccola!!»

…e poi:

«…stai attento che Ti arriva “sopra la testa”!!»

Ho seguito “l’involo” portentoso della Regina del Bosco che risaliva perfettamente “a colonna” il Gruppo di Pianteantistanti e poi, dopo averne raggiunto le“cime”, l’ho vista lanciarsi rabbiosamente a scendere verso l’immancabile Punto di Luce che la sua “natura fuggiasca” da sempre Le “consiglia”.

Ho udito l’immediato “buhm”, il distinto boato esploso dal mio Collega, e nel frattempo ho “sentito” la Scolopax Rusticola infrangersi sulle ramaglie attorno, e subito dopo il tonfo a terra conseguente. Ho urlato a Stefano:

«Bravo Stefano, bravo, molto bravo!! “Questa” Beccaccia non era un Esemplare “facile” da Raccogliere!!»

Sono sceso da Lui ed ho richiamato il “sapiente” OPPIS BRICK, per fargli “assaporare” la Scolopax Rusticola appena “guadagnata”.

Viceversa CAMILLA, che “comprende” tutto proprio come Un Essere Umano, mi ha preceduto restandomi di fronte ad “osservare” lo stesso Stefano mentre usciva dalle imponenti Fronde dei Pini, “splendido splendente” [le foto scattate lo possono confermare…].

Con dovizia di …“particolari”, tanto al mio Setterone quanto alla “mitica” CAMILLA, ho dato l’opportunità di assaporare tra le Fauci l’inerme Preda, ancora “pulsante” di quel calore corporeo che attrae ed affascina gli Specialisti [e non solo].

Il pomeriggio, o meglio, l’indimenticabile “pomeriggio” ci ha poi visti…“impegnati” fino al calare della sera, nel raggruppare, immersi in quell’assoluta coltre nevosa, “un’inverosimile” cinquina [anche se non da parte mia], che mi riservo di poter “raccontare” in uno dei miei prossimi Libri.

Al mio “rientro” a casa verso sera, quando mio Figlio Mirko ha “scaricato” nel computer le Immagini fotografiche della Giornata, osservandone “un paio” in particolare ha esclamato sorpreso:

«Guarda Stefano che “sorride”!» [In effetti di solito è piuttosto ombroso!!]

…aggiungendo:

«Non mi aspettavo una tale espressione, per di più così “Sentita”.»

Per poi concludere:

«Anche da questa foto si riesce ad immaginare che La Caccia può “far bene” all’Animo Umano.»