CONFLITTO DI SEPARAZIONE CANE—UOMO

In questi giorni ho potuto vivere una Vicenda del tutto “Nuova”, una Splendida Realtà che non avrei mai immaginato di assaporare con così immensa gioia e che mi ha coinvolto oltre ogni aspettativa.

Mi ha altresì portato a riconsiderare “tutto” quello che ho imparato fino ai miei cinquantun anni suonati, ad un’età cioè che non è proprio quella di un ragazzino di primo pelo, tanto più se si pensa che Allevo, Istruisco, Dresso e conduco a Caccia — in Italia e nel Mondo Intero — i miei Setter Inglesi sin dal lontano 10 Luglio 1972, per cui di acqua sotto i ponti ne ho vista scorrere un’infinità.

Quanto andrò a narrare l’avevo già vissuto da “non protagonista” nell’Aprile 2001, quando il Pastore Tedesco di mio Padre, ROCKY, un Esemplare Mastodontico [al quale “a pelle” non piacevo per niente ed il fatto era reciproco…], ancora piuttosto Giovane, perfettamente Sano e Forte come un Toro, presagendo che mio Padre era purtroppo giunto al “capolinea”, si lasciò letteralmente Morire giorno dopo giorno, sebbene il Veterinario di Fiducia si fosse impegnato a salvarlo in tutte le maniere, finché non spirò il 26 Aprile 2001.

In seguito a ciò anche mio Padre si aggravò in modo irreversibile, fino a perdere conoscenza e spegnersi fra mille e più dolori il 5 Maggio 2001.

A rendere ancora più strana la circostanza ci fu un altro episodio sorprendente, aggiuntosi nei giorni successivi, quando mia Madre nel riordinare e raccogliere il vestiario nella Camera Matrimoniale scoperse in un cassetto un Biglietto scritto di pugno, oserei affermare quasi “irreale”, nel quale il mio Genitore lasciava scritto:

“Morirò il 05 Maggio 2001”

Non voglio commentare l’avvenimento, non è il mio scopo e nemmeno il giusto viatico, ma viceversa so con certezza che conoscendoli entrambi molto bene, negli ultimi anni della Sua vita il “Primo” Vero Confidente di mio Padre era proprio ROCKY: molte volte infatti nello scorrere delle giornate il mio Genitore dialogava “in privato”, pur ad alta voce, con il Cane e a mio parere quello che aveva scritto nel biglietto, il Suo Indicibile “Segreto”, a ROCKY l’aveva pure svelato.

Così, non potendo vivere l’uno senza l’altro, se ne andarono insieme in perfetta compagnia.

Questi aspetti intimi della mia vita famigliare mi sono balzati alla mente come un flash per via di un fatto che mi si è presentato proprio negli ultimi giorni, essenzialmente incentrato sullo Strettissimo Rapporto instauratosi fra me ed un mio Ausiliare, forse “IL MIGLIORE DI SEMPRE”, ossia OPPIS RAHSS.


Allora mi sono seduto alla mia scrivania, ripercorrendo a ritroso le molteplici esperienze vissute con i miei Setter Inglesi personali che col tempo ho avuto la fortuna di “Specializzare”, seppur in epoche e in condizioni diverse, sia in relazione agli Ambienti che all’abbondanza di Selvatici, che alle Tipologie di Selvatici, chiaramente a partire dai miei inizi, cioè dall’ormai remoto 10 Luglio 1972 quando “nacque” l’Allevamento OPPIS. Nonostante siano trascorsi ben 39 lunghi anni riesco ancora a ricordare con estrema precisione ogni momento, ogni istante, ogni emozione, ogni situazione, ogni singolo evento vissuto con i miei Cani, oltre a ricordarne tutti i nomi.

Ho avuto l’onore e la fortuna di cominciare la mia Avventura Cino-Tecnica e Cino-Venatoria con l’impareggiabile DICK, erede e discendente di CRISMANI OLAF, per poi proseguire quasi contemporaneamente con SABA DI CAVAION [detta DIANA] e TEA DI CAVAION [detta PERLA], a loro volta discendenti dei fantastici CEREA.

Con il loro concreto apporto mi sono dilettato come Novello Allevatore di Setter Inglesi, generando fra tutti ROLL III°, un Soggetto “Nato” Beccacciaio.

Nell’agosto 1983 vi ho aggiunto GONZAGHENSI’S GECK e da lì in avanti sono riuscito ad ottenere l’immenso statuario OPPIS RAHSS; nel mezzo la promettentissima OPPIS DIANA, che mi è stata purtroppo Rubata ancor Giovanissima, ed ulteriormente OPPIS PACO, forse l’Ausiliare che più di tutti mi ha permesso di perfezionare il mio “sapere” di Beccacciaio accanito, grazie alle Sue Enormi Doti Naturali.

In aggiunta è subentrata BINA OD BENCICA, un’Esemplare dal Fondo Atletico infinito e dalla caparbietà senza limiti [e non solo quella], quindi ancora l’insostituibile OPPIS DIANA [detta FIORELLA, oppure FIORE per gli Amici], la Regina delle mie Regine; giungendo poi alla generosissima OPPIS KIKA, alla superlativa OPPIS “NERA”, al super-dotato OPPIS THONY ed infine, in questo periodo, al Giovane OPPIS GIOHN, un Soggetto dallo Stile Setter Inglese così perfetto da poterlo definire senza timor di smentita “più unico che raro”.

Da ognuno di loro ho avuto modo di imparare qualcosa anch’io, arrivando ad analizzarne uno ad uno i singoli meriti:
  • DICK: Il mio Maestro, il mio Insegnate in tutto e per tutto. Di Lui ricordo più di ogni altra cosa le penetranti occhiate quand’ero alle prime armi, lanciatemi ad ogni mio errore, nel corso delle quali sembrava volermi parlare per farmi capire, spiegarmi, consigliarmi; ricordo inoltre le successive consuete ‘comunioni d’intenti’ che via via riuscivo a guadagnare con l’andar del tempo, chiaramente migliorando di volta in volta, ed infine i Suoi sguardi di compiacimento al compimento della la mia Maturazione Venatoria. Quasi un Umano, oserei affermare, che a volte sapeva esprimersi molto meglio dei miei insegnanti scolastici di allora.
  • SABA DI CAVAION: La Femmina che più di ogni altra mi si è impressa nella memoria: l’Arte, la Felinità e lo Stile del Setter Inglese. Per me ha rappresentato realmente la Classe e la Finezza del Cane dal Pelo di Seta.
  • TEA DI CAVAION: Il primo Ausiliare a darmi un insegnamento pratico di concretezza, di risultati dati dalla costanza, dalla caparbietà ad ogni costo, arrivando a “non cedere mai”. Un esempio di disponibilità assoluta e naturale.
  • ROLL III°: L’Esemplare della “svolta”, quello che mi ha permesso di comprendere tutti i miei errori sulle Scolopax, trasmettendomi il reale significato di dover sempre utilizzare in questa specifica tipologia di Caccia [e comunque anche nelle altre…], un effettivo “Specialista”.

  • GONZAGHENSI’S GECK: Il mio Professore, colui che mi ha “rifinito, affinato e perfezionato” in ogni spigolatura per divenire un Vero Beccacciaio. Di Lui ricordo molto bene anche un’inspiegabile controversia nata sul finire della Sua carriera, dalla quale è scaturita per cocciutaggine di entrambi una Sua irreparabile risposta che non ho più saputo arginare: NON MI HA PIU’ RIPORTATO UNA BECCACCIA sino alla Sua morte. Non dimentico nemmeno che quando venne a mancare volli abbandonare per sempre la Caccia.

  • OPPIS RAHSS: Il Primo Esemplare che sono riuscito a “Specializzare a mia “immagine e somiglianza”, anche se ad onor del vero Suo Padre gli aveva lasciato in eredità una miriade di Doti Naturali. Chi ha avuto la fortuna di intravederlo ancora oggi lo cita a mò di esempio.

  • OPPIS DIANA: Il Soggetto che più di ogni altro non sono riuscito a godere, se non altro sino a maturazione avvenuta, a causa dell’astuzia truffaldina di un mio conterraneo [purtroppo le Prove contro di Lui erano insufficienti…] che me l’ha sottratta per sempre. Lei era nata per la Beccaccia.

  • OPPIS PACO: La Macchina da Guerra Venatoria “Perfetta”. Un Pazzo Estremo per tutto ciò che riguardava la Scolopax: ad ogni incontro con Lei buttava gli occhi fuori dalle orbite, come gli Indemoniati. Un Assatanato di Selvatici di tutti i tipi e generi. In Lui rivedevo sin dall’età di Otto Mesi il mio spirito, le mie volontà, i miei desideri, i miei voleri, le mie gelosie e quant’altro di simile. L’Esemplare su cui contare sempre e comunque, sino al punto da poter scommettere di tutto e di più sulle Sue “riuscite venatorie”. Indimenticabile.

  • BINA OD BENCICA: È stata un’avventura ed una infinita sofferenza poterla avere tutta per me, e di ciò oltre a me, solamente il buon Dusan Bencic [venuto a mancare da pochi anni] avrebbe potuto comprendere le reali motivazioni di sottofondo. Un Soggetto Incontrista senza limiti,  dalla mentalità più unica che rara e mai doma, senza fine.

  • OPPIS DIANA [detta FIORELLA o FIORE per gli Amici]: Tengo molto a definire così il Suo Nome, poiché Lei sarà e rimarrà per sempre la mia “Coccola”, l’unica Ausiliare che poteva permettersi di non mangiare a guinzaglio in mia presenza una volta terminata la Giornata di Caccia e di trascorrere la notte nella cabina del mio furgone, dormendo, riposandosi e sfamandosi solo nelle ore notturne, come più le piaceva fare. Quello che ho avuto la fortuna di veder eseguire da Lei in una moltitudine di Azioni di Caccia, non so se mai potrà riavverarsi in futuro.

  • OPPIS WESSY [detta NERA] : Un ulteriore artifizio prodotto dal mio Personale Lavoro, dal mio Sapere di Beccacciaio, frutto delle mie Esperienze Cino-Tecniche e Cino-Venatorie guadagnate in più decenni di Attività “quasi Professionale” di Caccia nel mondo, ed altresì dei miei Progetti di Allevatore, di Istruttore, di Dressage e di Insegnamenti; un misto di Astuzie e Furbizie miscelate tra loro, senza trascurare che tutto ciò è stato reso possibile dalle  immense Doti Naturali che possedeva, seppur “Selezionate” con attenzione.

  • OPPIS KIKA: Il Frutto Genetico di OPPIS PACO e BINA OD BENCICA [purtroppo morta molto Giovane], da ambedue aveva ereditato qualcosa di unico, di difficilmente riscontrabile nella Gran Mole dei Cani che per lo meno io ho avuto modo di osservare nella mia Vita di Allevatore e Cacciatore. Inoltre ho avuto la fortuna di ricevere in dono da Lei una Cucciolata che tuttora si sta imponendo di prepotenza nella storia del mio Allevamento e non solo, attraverso Splendidi Esemplari come OPPIS GAHSS, OPPIS GIHLL ed OPPIS GIHSS fra gli altri. Sinché l’ho avuta a disposizione l’ho goduta ben oltre ogni limite proprio perché Lei era “fatta così”.

  • OPPIS THONY: È tuttora il mio Ausiliare di “Punta”, lo Specialista Principe per quanto concerne la specifica Caccia alla Fatata Regina del Bosco, imbattibile senza possibilità di smentita. Agevolato dai Risultati Selettivi Geneticamente in Sua dote, anche Lui sono riuscito a “Specializzarlo e Modellarlo” in espressa funzione del mio Essere Cacciatore ed altresì in relazione alla moltitudine di Esperienze vissute e guadagnate negli anni Cacciando, Cacciando ed ancora Cacciando.

  • OPPIS GIOHN: Forse è ancora presto per dirlo con assoluta certezza, ma credo di potermi sbilanciare senza remore affermando che assieme al mio attuale OPPIS RAHSS è un Esemplare di Setter Inglese che corrisponde per filo e per segno a tutte le Caratteristiche di Razza richieste, di una Classe Innata Infinita, compresa quella di saper “Fare la Differenza Venatoria” sempre e comunque. Mi impegno sin d’ora a riportarlo più avanti alla visione degli amanti del Cane dal Pelo di Seta che mi seguono.

Tornando a bomba al nocciolo della questione e riprendendo da dove mi ero fermato, ossia da OPPIS RAHSS, questo Esemplare discendente dai mitici CRISMANI risulta essere nipote di OPPIS PACO e di BINA OD BENCICA, in quanto Figlio di OPPIS KIKA e da essi qualcosa ha ereditato, anche se nel Suo Corpo perfetto sono riunite, tutte assieme, le “tipicità” che la razza del Setter Inglese dovrebbe prevedere.

Mi spingo ad affermare tanto anche se io stesso credo sia molto, ma molto difficile, poter giungere a tal punto con continuità, senza prima aver provato un insieme di Sacrifici di ogni genere e forma, “Selezionando, Selezionando ed ancora Selezionando”, magari sbagliando molto e sperando negli influssi positivi di qualche Buona Stella.

Per farla breve ed arrivare al dunque, con l’inizio della settimana scorsa sono dovuto scendere nel mio amato Sud Italia…

…più precisamente nella “mia” Sicilia, per motivi di lavoro e sapendo prima della partenza di dover girovagare da Clienti a sinistra e a destra dell’Isola come della punta dello Stivale Nazionale, ho calcolato di non avere il tempo per far “uscire” con la regolarità che mi è consona gli Esemplari del mio “Team OPPIS” Personale, preferendo incaricare a ciò mio Figlio Mirko, con l’aiuto di un Amico che frequenta i migliori Campi Autorizzati di Addestramento ed Allenamento della mia Zona di Residenza, Massimo Benetti.

Lo stesso Massimo non gode di certo di Conoscenze o Esperienze tali da poter “Gestire” un Gruppo di Esemplari di simile Levatura Cino-Tecnica e Cino-Venatoria tutti assieme, anzi è già molto difficile per me pur avendone l’autorità del “Capo Branco” riconosciuta, ma siccome conosce le mie abitudini avrebbe potuto facilitarne almeno in parte la quotidiana realizzazione.

Per cui dopo aver organizzato il viaggio, come previsto mi sono messo in moto verso i miei Programmi di Lavoro.

Il mio primo pensiero è stato di informarmi sull’andamento della situazione e ricevendo rassicurazioni da entrambi ho proseguito nelle mie attività senza problemi.

Dopo di che, quando non erano trascorse nemmeno 36 ore dalla mia partenza, ho notato sul cellulare la telefonata di Mirko, perciò scusandomi con i Clienti coi quali ero impegnato in quel momento, mi sono allontanato di alcuni passi per ricontattato: “E’ normale che OPPIS RAHSS abbia mangiato poco, quasi nulla?!” mi ha chiesto.

“No, di solito l’appetito non gli manca…” ho ribattuto, “in ogni caso non preoccuparti, vedrai che già domani reagirà diversamente, lascialo pure tranquillo.”

Il mattino seguente, conoscendo molto bene il mio Fuoriclasse e non riuscendo a darmi spiegazioni sul Suo comportamento, quando non erano ancora scoccate le 6:00 ho contattato di nuovo mio figlio, che già si trovava al Campo di Allenamento. Quest’ultimo mi ha risposto preoccupato, ben sapendo quanto io tenga a questo particolare Fenomeno Cino-Tecnico: “Ieri sera e per tutta la notte gli ho lasciato la ciotola col mangiare, ma a nulla è servito, OPPIS RAHSS non l’ha nemmeno sfiorata, nulla di nulla… per di più in questo momento sono fuori con Lui e non mi si allontana neppure dai piedi. Non ti nascondo che sono molto impensierito, poiché a parer mio lo vedo strano, avvilito, assente: gli manchi Tu di sicuro.”

Al che in risposta gli ho detto: “Quando rientri prova a passare per la macelleria e prendigli della carne macinata, poi cucinala ed appena raffreddata dagliela assieme ad un pò di pane. Nel pomeriggio ti ricontatterò io stesso, ora non preoccuparti e fai come ti ho spiegato, vedrai che tutto si sistemerà”.

Non era trascorsa nemmeno mezz’ora che mi è squillato il telefono ed ho notato che si trattava di Massimo. Per cui ho risposto in tutta fretta, sentendomi dire con voce roca, quasi in colpa: “Oscar, il tuo OPPIS RAHSS mi preoccupa davvero molto… ho da poco lasciato tuo figlio e ti telefono solo adesso per non farmi sentire da Lui, proprio perché lo vedo nervoso e molto preoccupato. Io stesso lo posso comprendere e mi sento anche in colpa, ma non so assolutamente cosa fare per risolvere la situazione. OPPIS RAHSS oltre a non mangiare sta dimagrendo a vista d’occhio e sembra non avere più energia in corpo, non ‘cammina’ proprio… e pensare che di solito vola sull’erba, non lo senti nemmeno quando ti passa vicino, cosa che non ho mai visto fare a nessun altro Esemplare. Tu cosa ne dici?!”


“E’ la prima volta che lo lascio a casa,” ho risposto “normalmente in tutti i miei spostamenti Lui sta sempre con me, perciò mi risulta difficile dare una spiegazione. Non mi era mai capitata una circostanza del genere… in ogni caso cerco di fare in fretta con gli appuntamenti fissati in modo da rientrare a casa con qualche giorno d’anticipo. Tu piuttosto, come l’hai visto sul terreno oggi?!”

E Massimo: “Guarda, non si allontanava da Noi nemmeno di un metro, anzi mi sembra essere calato di peso di almeno un paio di chili e di conseguenza a mio parere non ha più energie da spendere. Inoltre ho osservato che ha gli occhi molto arrossati, uno in particolare semi-chiuso… mi domando come un Cane possa ridursi così solo perché non vede il Suo Proprietario per qualche giorno. Se qualcuno venisse a raccontarmelo e non lo vedessi coi miei occhi, non ci crederei proprio,  sembrano vere e proprie fantasie…” ed infine: “Adesso riesco a rendermi conto e a capire le molteplici esperienze che leggo nel tuo Libro e sul tuo Sito Web, ma credimi, se non ci sei dentro in prima persona difficilmente te ne accorgi.”

“Non sai quanto mi fanno piacere le tue parole,” ho continuato io “anche se dall’altra parte sono molto preoccupato, ma non voglio che Mirko vada dal Veterinario perché gli prescriverebbe Farmaci e Medicinali vari che farebbero più male che bene al Cane, per cui ora vedo di sbrigarmi con i Clienti quaggiù e rientrare in tutta fretta… comunque domattina ti richiamo io stesso così mi terrai aggiornato. Intanto ti saluto, grazie mille.”

Col passare delle ore non sapevo neppure io come avrei dovuto comportarmi, per lo meno con mio figlio, poiché lo reputavo molto angosciato visto che sa “cosa penso, cosa credo e cosa dico” di questo Fenomeno Vivente, perciò nel corso della serata gli ho chiesto di nuovo se OPPIS RAHSS avesse mangiato il macinato di carne e se fosse migliorato qualcosa, ma la risposta è stata ancora una volta negativa:

“La carne l’ha appena ‘toccata’ ed io non so proprio cos’altro fare per Lui. Purtroppo si nota lontano un miglio che sente la tua mancanza.”

Ed io: “Domani concluderò il mio viaggio volente o nolente e poi risalirò in nottata, se ce la farò. Tu intanto tienilo da parte, dentro casa con Te, non vorrei mai che si lasciasse andare giù ancora… mi raccomando. In ogni caso domani ci risentiamo, per il momento ciao e stai tranquillo.”

All’alba del mattino seguente gli ho ritelefonato con mille speranze ma sfortunatamente nulla era cambiato dalla sera precedente, anzi per OPPIS RAHSS sembrava proprio essersi “spenta la luce”, poiché non rispondeva più a nessuna sollecitazione e nemmeno risultava interessato a correre sull’erba, a cercar Selvatici, per cui ebbi a dirgli in ribattuta: “In qualche ora dovrei terminare un paio di appuntamenti, poi, rinunciando all’incontro con altri Clienti che contatterò in un secondo momento, mi incamminerò verso casa ed in tarda serata dovrei arrivare.”

E Lui con sollievo: “Volevo chiederti io stesso di farlo perché qui la situazione si sta facendo grave… allora ci vediamo in serata, ciao e buon viaggio.”

Prima delle 8:00, mi ha telefonato anche Massimo, il quale felice della notizia mi ha esposto: “Ho sentito da Mirko che in tarda mattinata rientrerai verso casa e credimi mi sento sollevato perché OPPIS RAHSS a parer mio ha perso almeno tre kili di peso se non di più… lo sai che non beve neanche più?! Ma cosa può voler dire?!”

“Vedremo appena arriverò,” ho risposto “per il momento comunque ti ringrazio per il supporto… vedrò di sdebitarmi appena possibile. A domani.”

Nel rientrare verso casa percorrendo la funestata autostrada “Salerno-Reggio Calabria”, piena di interruzioni e ridotta ad una singola interminabile corsia, ho cercato di tutto per accelerare il passo ma come di consuetudine in questi casi la sorpresa mi aspettava dietro l’angolo, difatti, giunto in un’Area di Servizio in prossimità di Firenze, dopo aver consumato un misero panino ho trovato ad attendermi degli Agenti della Polizia Stradale per nulla comprensivi e poco disposti a ragionare ed alla fine sono arrivato nel cortile di casa alle 04:20 del giorno successivo, quando le prime luci del giorno iniziavano a salire.

Sono sceso dal furgone, ho subito liberato il mio Splendido Setter Inglese “magro come uno stecchino, privo di equilibrio, di stabilità sulle gambe ed altresì con un occhio letteralmente tappato” per farlo camminare in giardino.

Vedendolo “vuoto e assente”, l’ho fatto salire immediatamente sul mio furgone e mi sono diretto in fretta e furia al Campo di Addestramento di Nove, dove per lo meno una volta liberato l’ho visto fare i suoi bisogni, sentendomi sollevato e pensando fra me e me “Bene, se è così va molto bene. Ora a Noi Due bell’imbusto, vedrai che ci penso Io al Tuo recupero”.

Oggi, mentre scrivo questo articolo, sono trascorsi solo Pochi Giorni da allora e il mio Fantastico Fuoriclasse di certo non è ingrassato, ma già si è messo “in moto” alla grande, così da permettermi di assaporare con indicibile gioia, ogni mattina ed ogni sera, la Sua Immensa Classe, il Suo Stile Infinito che dimostra come solo il “Vero” Cane dal Pelo di Seta può permettersi di fare, guardando “tutti, nessuno escluso” dall’alto della Sua sensibilità, della Sua eleganza e della Sua felinità innate.

Ho voluto fermamente riportare questa particolarissima Nuova Esperienza vissuta, anche se antipatica, per porre all’attenzione dei lettori che mi seguono su come ci si possa legare sentimentalmente, con affetto e con assoluta intensità — ricambiati in pari misura — nel distinto rapporto “Uomo-Cane”, tanto più se detto specifico rapporto nasce, si sviluppa e si concretizza a diretto contatto fisico quotidiano fra i due.


La trattazione stessa dell’argomento meriterebbe di essere molto più dettagliata [senza dubbio in un mio prossimo Libro sull’Insegnamento al Cane da Ferma ne spiegherò con maggior precisione i principi], ma nelle mie intenzioni del momento vuole essere da esempio dell’Opera Istruttiva e del Dressage Venatorio che può essere essenzialmente attuato ed ottenuto nei confronti dell’Ausiliare senza mai dover ricorrere a marchingegni tecnologici o alle altrettanto discutibili dolorose impallinate al posteriore, tanto decantate in passato.

Ciò può essere sostituito dal continuo e concreto Rapporto Quotidiano “Uomo–Cane”, facendo fronte senza difficoltà ai comandi che il Capo Branco [cioè l’Uomo] vorrà ripartire a quell’alunno [il Cane] che per natura o istinto si creda a Sua volta “nato già sapiente”.

Qualche tiratina d’orecchi mirata, di tanto in tanto, proprio come faceva a scuola la maestra con noi, di sicuro serve per farsi meglio comprendere, ma oltre a quella null’altro mai necessiterà, mi sento di poterlo garantire al cento per cento.