HO CONOSCIUTO UN ARTISTA

di Renato Musumeci
Quando l’età e gli acciacchi hanno avuto ragione della mia voglia di andare a caccia, quando l’obbligo all’uso di un bastone per camminare ha reso impossibile anche la più velleitaria tentazione di tornare ad esercitare quella che é stata la passione di una vita e tutto questo associato alla messa in pensione per raggiunti limiti di età, certo non hanno contribuito al miglioramento del mio umore.

Le arene del canto. È il periodo degli amori: le femmine del gallo forcello entrano nell’arena e si accende l’ardore dei maschi.

Ma come sempre accade nell’uomo, esiste un qualcosa che aiuta, incoraggia, sospinge…: la fede, la famiglia, gli amici, tutto può contribuire a mantenere sveglia e vivace l’attenzione, a far superare traversie e rimpianti. Mi ha salvato, oltre al resto, la grande passione per la lettura, continuando e completando, nei limiti del possibile, la raccolta di numerosissimi volumi ad argomento venatorio. Non ho limitato volutamente il campo ma ho spaziato dalla novellistica al romanzo, alla caccia grossa, alla tecnica, alla cinofilia, all’arte.

Agli inizi di questo collezionismo, ho battuto i mercatini di vero o pseudo antiquariato, le fiere del libro, le mostre a tema, le esposizioni.

Sopravvenuto lo stop, mi ha dapprima aiutato il telefono e poi il mai a sufficienza lodato Internet.

Mi si é aperto un mondo, ho trovato nuovi canali, stabilito contatti e amicizie nuovi ma assolutamente solidi e duraturi. È stata una soddisfazione e una fortuna!

Così adesso riesco a connettermi con amici, rivenditori, semplici conoscenti ed anche perfetti sconosciuti ai quali mi lega una comune passione, anzi due, la caccia e i libri.

Claudio Menapace

Essendo riuscito ad entrare in possesso di alcuni libri di caccia belli per il testo, ma meravigliosi per le illustrazioni, ho iniziato ad interessarmi di chi fosse l’Autore e questa scoperta e stata facile: Claudio Menapace.

A qualcuno potrebbe venir in mente di utilizzare una citazione manzoniana: “Menapace… chi era costui?”, ma in questo caso commetterebbe un errore che definisco clamoroso.

Menapace è un Artista, volutamente scritto con la lettera maiuscola, un Poeta della Natura. Gli animali e i paesaggi delle sue montagne, son visti con occhio diverso, amoroso quasi. Non fotografie, fredde seppur perfette, ma l’interpretazione di un mondo per il quale nelle sue opere traspare un affetto particolare.

È noto che l’appetito vien mangiando e pertanto visti i primi riscontri ho cominciato a cercare per ogni dove libri o cataloghi di mostre con le illustrazioni di Menapace: tutto invano, almeno per un vecchio signore che poco si muove e abita a Milano. Ho consultato tutti i siti Internet che trattano libri ed i più famosi librai italiani. Tutto inutile!

Il suo nome sa di antico. Il suo cibo preferito: bacche, semi e aghi d’abete bianco. Amante della tranquillità é l’urogallo.

Intanto continuavo a sfogliare quel poco di cui disponevo ed anche, forse un po’ invidioso, i cataloghi degli amici Collezionisti. In quello che mi ha mandato [anche questo fa parte dell'amicizia e degli scambi] il più importante collezionista italiano di libri, Romano Pesenti, ho riscontrato che era in possesso di due libri di Menapace dei quali neppur conoscevo l’esistenza.

Cerca, cerca, nessuna fatina buona mi ha aiutato! Alla fine ha prevalso quella che in una persona della mia età ho sempre ritenuto impossibile esistesse : ho adoperato la sfacciataggine…

Ho modificato l’oggetto della mia ricerca: non più libri ma un indirizzo e-mail. In pochissimi click sono stato accontentato: l’indirizzo è comparso in modo inequivocabile. Subito ho scritto al Maestro esponendogli i miei problemi e le mie vane ricerche.

Ebbene, non credevo alle mie orecchie quando dopo due giorni mi è squillato il telefono.

Ha risposto mia moglie che candidamente mi ha detto: “Renato, c’e un certo Menapace che ti vuol parlare!”. Questo è stato il mio primo incontro con il Maestro.

Antica é la storia della pernice bianca, venuta tra i nostri monti quando ancora non v’era traccia d’uomo.

Dopo una breve presentazione e quattro convenevoli, gli ho espresso il motivo della mia ricerca, la mia passione per la caccia e la pittura animalier e tutta l’emozione che avevano suscitato in me i pochissimi suoi lavori che avevo potuto osservare. Con squisita cortesia Menapace mi chiese quali fossero i libri da lui illustrati che possedevo [pochissima roba!], mi ringraziò calorosamente delle belle parole che gli avevo scritto [sic!], delle lodi al suo lavoro. Mi promise anche di cercare qualcosa di suo, anche se sapeva benissimo che buona parte dei libri da lui illustrati erano da tempo esauriti presso i rispettivi Editori. Dopo qualche giorno mi arrivò un pacchetto contenente tre suoi libri ed un calendario. II vecchio gentiluomo era stato di parola!

Due lavori che non conoscevo [l’ignorare non é pero un alibi!] mi hanno particolarmente entusiasmato.

Faccio per primo riferimento al calendario del Club Alpino Italiano del 2008, illustrato con ben 24 opere del Maestro. Paesaggi e soprattutto Animali dipinti con mano leggera, affettuosamente, interpretati in base alle loro caratteristiche durante lo svolgersi delle stagioni, con la precisione e l’esattezza che solo un grande amore,u na infinita passione ed una solida cultura sanno e possono dare. Un vero gioiello che ho voluto digitalizzare e stampare in un piccolo libretto personale da esaminare, rivedere, rigodere infinite volte.

L’altro é uno splendido volume ricchissimamente illustrato. Già il titolo può creare qualche problema, quasi sembrando uno scioglilingua al Cacciatore di lingua italiana: “SCHIESSENSCHEIBEN” — I BERSAGLI DA CACCIA.

Dolce frullare di cotorne. Dalle pendici montane si alza spettacolare il volo delle coturnici.

Decine di bersagli su legno, alcuni intonsi, altri con i segni dei proiettili, alcuni elogiativi, di festa, alcuni commemorativi di cerimonie, manifestazioni, eventi personali. Tutti, pur nella diversità di soggetti, dipinti con minuzia, attenzione, finezza di dettagli e di particolari dalle mani magiche di Claudio Menapace. E ancora una volta gli animali la fanno da padroni.

Ripresi nelle più varie situazioni della loro vita, nelle diverse stagioni dell’anno, con sullo sfondo i paesaggi più belli ed opportuni, non fotografati e quasi congelati, ma interpretati e vissuti attraverso l’occhio di un grande artista. Una vera scoperta in un libro!

Ho voluto scrivere queste poche righe per ringraziare e celebrare un grande della pittura Animalier italiana, almeno a mio parere paragonabile ai Norfini e ai Lemmi, ma di loro più moderno. HO CONOSCIUTO UN ARTISTA!

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Una grave epidemia negli anni 70, la riduzione delle aree agricole e la zootecnia avevano decimato le popolazioni della coturnice, oggi fortunatamente in ripresa.

Nota biografica:

Claudio Menapace nasce a Bolzano nel 1935, orgoglioso delle sue origini noneso/montanare ed é socio CAI da quasi sessant’anni.

Trasporta sulla tela, con pennellate leggere ma decise, le sensazioni che la natura e la montagna, con la sua fauna trasmette al suo animo. Èstato da sempre affascinato dallo studio del mondo ladino, più in generale e delle genti di montagna, alle quali sente di appartenere.

Nel 1991 a Montreal in Canada, gli è stato conferito il “GRAND PRIX ARTISTIQUE C.I.C.” per le arti figurative — unico italiano assieme al grande scrittore di Asiago Mario Rigoni Stern, per la narrativa, ad esserne insignito.