Predatori e Prede [archetipi]

La caccia primordiale come pratica istintuale che collega profondamente nel fenomeno naturale della predazione esseri umani, animali, territorio e forze invisibili e soprannaturali

Esiste un’affinità, persino un’identificazione latente, tra predatore e preda e si verificano capovolgimenti in cui l’uno diventa l’altra e viceversa.

È possibile assimilare la forza, la ferocia e l’essenza della preda uccisa cibandosi della sua carne e bevendone il sangue, realizzando vestiti con pelli, piume e pellicce e incorporando le sue ossa nelle dimore e negli utensili. Gli sciamani, che nella trance potevano assumere forme animali, spesso fungevano da mediatori nel rapporto tra il loro gruppo di caccia e la mitica Signora [o Signore] degli animali, responsabile della custodia e del rilascio in libertà della selvaggina. I poteri sciamanici venivano anche usati per invocare e propiziarsi gli spiriti animali e compiere operazioni immaginali che aiutavano a adescare e catturare l’oggetto della caccia.

Molti miti e fiabe tramandano il tema della convergenza tra mondo naturale e sovrannaturale all’interno della caccia, che spesso dà origine a una ricerca eroica, trasmettendo simbolicamente le meraviglie e i tormenti dell’individuazione e del rinnovamento interiore.

L’inseguimento di una bestia rara e sfuggente [o dall’elevato potere distruttivo], scorta di sfuggita in un bosco incantato, conduce l’eroe o l’eroina ad affrontare viaggi, pericoli e battaglie, l’isolamento e la solitudine, fino al riscatto di una principessa o un principe imprigionati, al ritrovamento di un tesoro o alla conquista di un regno. Oppure, all’estremo opposto, li porterà al ferimento, allo smarrimento e alla sconfitta. Tali narrazioni evocano processi in cui si intuisce l’esistenza potenziale di valori psichici nuovi e affascinanti e si è disposti a seguirli, pur tra mille difficoltà, fino a integrarli nella coscienza trasformando in questo modo l’anima di una cultura o di una personalità. In questo caso, l’abile cacciatore simboleggia la nostra capacità di attraversare luoghi selvaggi, trovare l’obiettivo e colpirlo con successo.

[…] Gli esseri umani hanno anche usato le loro abilità predatorie nella caccia delle teste, negli affari e nel lavoro, nella ricerca dei criminali, nelle missioni militari, nelle guerre tra bande, nella ricerca di un partner, nello stalking e negli omicidi seriali.

Archive for Research in Archetypal Symbolism [ARAS]
www.aras.org

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