[Rivediamoli] Roberto Baggio e un Setter da Pallone d’Oro

Articolo del 08 Giugno 2010
Qualche tempo addietro un mio caro amico dell’altopiano di Asiago [VI] rispondente al nome di Roberto Benetti per tutti ”Tata” [proprietario dell’omonima Pizzeria all’ingresso dello Stadio del Ghiaccio di Asiago] mi contattò al cellulare.

Roberto Baggio, Oscar Pizzato ed il Setter Inglese DIORCK

“Ho estrema urgenza di incontrarti,” mi disse “vedi di mandare a monte tutti i tuoi impegni lavorativi e di raggiungermi in Pizzeria per le 17.00 di oggi: non accetto alcuna scusante, ciao ciao!!!”

Vista la confidenza che c’era tra Noi, pensai subito che Tata avesse ricevuto qualche brutta notizia sulla sua “non perfetta” salute di allora, perciò come si deve ad un fraterno amico, pur trovandomi in estrema difficoltà operativa per gli interessi della mia Azienda, all’orario previsto mi presentai correttamente sul posto.

Appena entrato nell’ampio locale della pizzeria mi sentii apostrofare col picco d’ordine di un Camerata d’Alto Grado: “Siediti fuori al sole, al tavolino all’angolo del piazzale, che fra due minuti ti raggiungo. Devo parlarti a quattr’occhi di una cosa assolutamente confidenziale”.

Proseguì poi le Sue faccende, commissionando alla cameriera un altro ordine perentorio: “Portagli un gelato ‘panna e fragola’, così il signorino non potrà lamentarsi”.

Con un “dietro-front” degno di un militare, mi indirizzai all’esterno del locale e mi sedetti al tavolo; pochi secondi dopo stavo già gustando il delizioso gelato quando all’improvviso dovetti sobbalzare sulla sedia per l’inaspettata stretta ricevuta alle spalle, e girandomi colsi il beffardo sorrisone “del Tata” che così si espresse: “Stai calmo, sono io, chi vuoi che sia?! Malgrado la preoccupazione che ti leggo negli occhi, volevo darti una grandiosa buona notizia” e dietro il suo fisico molto magro vidi spuntare un volto famosissimo che mai mi sarei aspettato, accompagnato dalla domanda: “Sai chi è costui, ‘sto losco individuo?!”

Senza batter ciglio e con straordinaria ammirazione, al momento della stretta di mano non mi restò che esclamare banalmente: ”Ma tu sei Roby Baggio, non posso sbagliarmi!!!” e infatti era proprio così!!! Era Lui, il magnifico estroso Calciatore Nazionale.

Con la serenità e la familiarità che comunemente si concedono ad un conoscente di vecchia data, mi disse subito sorridendo come una volpe: “Ciao Oscar, gli amici del Tata sono tutti amici miei, perciò siediti che vorrei fare due chiacchiere con Te. So che possiedi un nominato Allevamento di Setter Inglesi, per cui pagando quanto c’è da pagare e su consiglio del nostro comune amico qui presente, vorrei acquistare un Esemplare da Beccacce; non un Esemplare qualsiasi ma un Grande Specialista: ce l’avresti a disposizione per il sottoscritto??”

Ed io in risposta: “Come no!!! Se desideri te ne consegno uno di quelli che uso personalmente. Come ti piacerebbe che fosse, a classica cerca del Setter Inglese oppure uno Spaziante tutto matto come piacciono a me?”.

Qui intervenne “Tata” che volendo fare il prezioso mi disse:

Roberto Baggio e Oscar Pizzato

“Giovane, vedi che non mi puoi far fare brutta figura con questo particolare ‘elemento’. Pensa che Roby è già stato informato delle tue riconosciute capacità balistiche, particolarmente per ciò che riguarda le Fatate Regine del Bosco, ed essendo lui stesso un vero fuoriclasse nello sparo alle Anitre, alle Allodole, ai Tordi e alle Cesene, ora vorrebbe cimentarsi anche a Beccacce. Dagli un Cane che sappia leggere e scrivere, non scherzare…”.

Così parlando trascorremmo in compagnia una buona oretta, confermandoci a vicenda un successivo appuntamento presso la residenza di Roberto Baggio per presentare il potenziale “Campione a Beccacce”.

Qualche giorno dopo mi recai sul posto, accompagnato da un mio collaboratore e dal mio primogenito Mirko. Dopo le dovute emozionanti presentazioni ed i convenevoli che si tengono per consuetudine fra Noi veneti, consegnai a Roby il Setter Inglese «DIORCK» che avevo naturalmente scelto in prima persona — presentandone orgogliosamente i meriti e le raccomandazioni di rito.

Si trattava di un Esemplare di media taglia, dal Mantello Bianco-Nero su sfondo abbastanza Chiaro e Picchiettato, molto elegante e leggero sia nella Camminata Naturale che nelle “Movenze Venatorie”: un Vero Fuoriclasse, un Realizzato “Specialista” soprattutto in Scolopax Rusticola, che sapeva esprimersi a tutti gli effetti di razza su ogni terreno ed in qualsiasi situazione, con Stile e con Classe infiniti, ornati da quel Talento Naturale che purtroppo è riservato solo a pochi nella massa.

La Fatata Regina del Bosco e le Coturnici erano i Selvatici per i quali avrebbe volentieri dato la Sua stessa vita e su cui sapeva distinguersi dappertutto. Alla Sua età [aveva da poco compiuto i cinque anni] già conosceva a mena dito oltre l’80 percento delle Riserve di Caccia più ambite dell’Est Europa ed altresì era stato in mia compagnia dall’Iran alla Turchia, dalla Lapponia Svedese a quella Finlandese, dalla Siberia alla Crimea e molto altro ancora.

Nel giungere al cancelletto di metallo, mi chinai su di Lui e lo accarezzai con dolcezza come ultimo saluto, introducendolo nel Suo Nuovo “Box”. Dopo averlo slegato cercai inoltre il Suo sguardo, forse l’ultimo fra Noi Due, e lo salutai mormorandogli alcune sillabe che Lui di sicuro apprezzò, reagendo coi gesti del Suo maestoso fisico. Al che, pur a malincuore, mi incamminai per la mia strada senza nemmeno girarmi, ed in cuor mio gli sussurrai con dolcezza: “Credo che qui starai da dio, sii felice” e con ciò me ne andai.

Fummo poi invitati a dirigerci al piano interrato dell’abitazione, nella specifica “Zona riservata agli amici Cacciatori”, dove lo stesso Roby Baggio con il piglio di un consumato cicerone ci elargì diverse spiegazioni intorno all’Allevamento dei Volatili Minuti e ci mostrò con orgoglio la sua collezione privata di Allodole, Tordi Sasselli, Tordi Bottacci e Cesene.

Davvero una giornata indimenticabile.