UN LUNGO ALLENAMENTO

Un paio di mesi fa, un mio compaesano Amico di Vecchia Data e da anni anche affezionato Cliente di nome Antonio Torresan, mi ha contattato per comunicarmi una decisione – sofferta ma purtroppo necessaria – che avrebbe dovuto prendere in merito ad un suo Problema di Salute, per fortuna niente di insuperabile ma senza dubbio determinante per il suo fisico.

A seguito di alcuni esami medici infatti, ha dovuto scegliere se rimanere molto limitato nei movimenti della parte superiore del corpo oppure sottoporsi ad un’Operazione Chirurgica alle Braccia, da realizzarsi in un primo passo quest’anno e in uno successivo l’anno prossimo.

Essendo ancora più attivo che mai nell’attività del figlio Davide che opera nel Commercio della Legna da Ardere e non potendo permettersi di rimanere in quelle condizioni – soprattutto per i dolori ad esse legati – gli era rimasta un’unica soluzione: sottoporsi subito ad un Intervento Chirurgico.

Tale scelta era maturata in lui anche a causa delle crescenti difficoltà riscontrate nell’Esercizio della Caccia, poiché nell’Imbracciare il fucile per lo Sparo, le Braccia stesse rispondevano sempre meno e sempre peggio, in particolare se confrontate con gli anni passati.

Così, avendo saputo dal medico che non avrebbe più potuto sparare per qualche anno fino al termine della riabilitazione,  Antonio [“Tony” per gli Amici] mi ha chiesto un parere personale sui Setter Inglesi che possedeva in quel momento.

“Fossi in te darei la possibilità ai tuoi Ausiliari di Cacciare ancora, sia per poter maturare l’indispensabile Esperienza Venatoria, sia perché possano rimanere attivi fisicamente… magari obbligando gli acquirenti casomai interessati a riconoscerti in futuro uno o più dei loro figli. Inoltre, sapendo che non potrai Praticare lo Sparo per un pò, penserei di acquistare un Setter Inglese da Prove, le comuni prove Cane/Cacciatore che negli ultimi tempi hai iniziato a frequentare. In questo modo potresti evitare di annoiarti o di soffrire la lontananza dall’Ambiente cinofilo, dai tuoi Amici e conoscenti.”

Dopo averci riflettuto per qualche istante, mentre io cercavo di sviare il discorso divagando sul Lavoro e sull’Economia, lo stesso “Tony” mi ha interrotto all’improvviso dicendomi con aria felice e con il classico nodo alla gola: “Sai Oscar che la tua idea non è assolutamente malvagia? Anzi direi che è un’opportunità da prendere sul serio, soprattutto nell’interesse dei miei Ausiliari. Mi hai suggerito una bellissima soluzione, ti ringrazio di cuore.”

Finita la frase mi ha salutato in fretta, quasi per rifletterci ancora un pò e prendersi il tempo per una decisione definitiva.

Il giorno seguente il mio cellulare stava già squillando e dall’altra parte c’era proprio il buon “Tony”: “Oscar, ho riflettuto sulla tua proposta e ne ho parlato anche con mia moglie… che come sai è molto affezionata ai miei Cani. Credo che sarebbe conveniente poter cedere Due dei miei Ausiliari, uno a te e uno ad un mio stretto parente e – sempre che tu sia d’accordo – scegliere fra i tuoi un bel Soggetto da utilizzare nelle Gare del Circondario, come tu stesso mi hai suggerito. Cosa ne dici? Mi puoi dare una mano? Hai nel tuo Allevamento un Setter Inglese con queste caratteristiche?”

“Sai bene che i Soggetti validi non mi mancano,” ho risposto “comunque lasciami valutare quale può fare al caso tuo e poi ne parleremo assieme… ma tu quali Esemplari mi daresti in cambio?”

“Beh, avrei pensato ad OPPIS TARHO, che tu stesso hai potuto utilizzare più volte sia nella Stagione Venatoria passata che in quella appena conclusa, per cui senza tante presentazioni già ne conosci pregi e difetti. Inoltre immaginavo di darti OPPIS NECHK – anche se un pò mi dispiace perché sul Terreno è una vera furia – visto che avrebbe bisogno di essere Addestrato e Dressato, proprio quello che fai tu. Così dovrebbe andar bene anche a te, vero?”

“Tra noi non ci sono mai stati problemi,” ho assentito “per cui credo di poterti accontentare… anche perché a dire il vero ho già delle richieste che potrei soddisfare con OPPIS TARHO. Quindi se tu sei convinto, possiamo farlo.”

“Ormai mi conosci piuttosto bene.” ha replicato Tony “Ho saputo che quasi tutte le mattine stai andando ad Allenare e Lavorare su un Gruppetto di Cani – per la maggior parte Giovani – nel bellissimo Campo di Addestramento di Feltre… cosa vuoi, quando si tratta di te le voci girano in un attimo dappertutto… per cui se domani hai in programma di andare da quelle parti ci possiamo accordare sin d’ora per salire insieme, in modo da osservare l’Esemplare che vorrai consigliarmi o che mi colpirà di più. Ok?”

Vedo che sei informato sui miei spostamenti e francamente ne sono orgoglioso, comunque sono d’accordo con la tua offerta. Ti andrebbe bene per domani mattina alle 05:45 davanti a casa tua?

“Ok, come fatto!!! Ciao allora, a domani.”

Considerando il rispetto reciproco, la mia volontà di soddisfare “l’Uomo e l’Amico, prima ancora che l’Appassionato” – del quale fra l’altro conoscevo da tempo le esigenze – e valutando inoltre le Prove Cinofile alle quali avrebbe partecipato, sono giunto alla conclusione che l’Ausiliare più adatto sarebbe stato né più né meno che “OPPIS DIHUK”, poiché era un Esemplare già maturo, sicuro, dal carattere dolce, perfettamente ubbidiente, sempre attento e posato, equilibrato ed altresì molto dotato per quanto riguarda l’aspetto cino-tecnico-venatorio.
In più la ciliegina sulla torta era rappresentata da una morfologia valutabile con “Eccellente” in una qualsiasi Esposizione, caratteristica per la quale lo stesso Tony mi avrebbe sicuramente confermato che “anche l’occhio vuole la Sua parte.”

Infatti il mattino seguente alle 05:35 ho potuto appurare la sua impazienza, la voglia e il desiderio di “concludere lo scambio”, poiché mentre stavo per arrivare davanti a casa sua, mi è squillato il cellulare e ho subito notato il suo nome sul display: “Forse dovrà rinunciare per impegni di Lavoro” ho pensato fra me e me.

“Ciao Oscar, non mi dire che ti ho svegliato.” ha esclamato Tony “Avevo il dubbio che ti fossi dimenticato dell’appuntamento… sono davvero impaziente di vedere il Nuovo Ausiliare del tuo Allevamento che spero vorrai  concedermi per il futuro.”

Ciao Tony, non preoccuparti, tra poche centinaia di metri sarò di fronte a casa tua, preparati.

“Arrivo subito.”

Pochi istanti dopo, mentre arrivavo, ho notato nella penombra che l’Amico era già pronto con tutti e Due i Cani al guinzaglio. Sono sceso dal furgone per sistemarli nelle gabbie e poi siamo subito ripartiti verso Feltre.

“Sai Oscar, questa notte non ho quasi mai dormito a causa dei dolori alle spalle.” ha comiciato Tony “Purtroppo anche il dottore che mi ha visitato l’altro giorno mi aveva avvertito che in primavera sarebbero peggiorate le condizioni… allora ne ho approfittato per immaginare il Cane che mi avresti presentato. A proposito, di che colore ha il mantello? Di che taglia è?”

Si tratta di un bellissimo Bianco-Arancio di taglia Medio-Grande ma molto Snello e Leggero, sia nei Movimenti che nel Modo di Correre. Lo vedrai tu stesso con i tuoi occhi fra un po’! Speriamo di trovare qualche Beccaccia… ieri uno dei miei Giovani ha incontrato un bel Maschio di Fagiano e una Cucciolona ha fermato molto bene una Lepre Adulta. Vedremo come andrà oggi!

Durante i 40 kilometri di viaggio si sono susseguite molte altre conversazioni, fino a quando siamo giunti in località Quero-Vas per la classica Tappa Mattutina alla Locanda “Curto”, da quel simpaticone di Paolo.
All’interno abbiamo incontrato un Operatore Agricolo, Commerciante di Bestiame, che dalla parlata era di sicuro un residente dei dintorni, con un vocione prorompente ed evidenti guance rosse, tendenti al violaceo.

Nell’ordinare i nostri Due Cappucci e Brioches, non abbiamo potuto fare a meno di notare che il suddetto Galantuomo aveva reclamato dal buon Paolo l’aggiunta un “cicchetto” molto abbondante di Buona Grappa di marca [“La Sarpa di Poli” per la precisione], ben mescolato nella sua tazza di cappuccino.

Appena usciti dal locale ci siamo fatti un paio di grasse risate e qualche commento divertito, per via delle particolari “usanze” mattutine che ancor oggi si tengono in Veneto o almeno da quelle parti [nel Bassanese sono quasi del tutto scomparse].

Alla ripartenza ho suggerito a Tony: “Credo che per esaminare al meglio ‘sto benedetto Nuovo Ausiliare, che secondo me dovrebbe soddisfarti ovunque,  sarebbe utile portarsi >>ai Coesei<< [Collicelli]: lì c’è più Terreno Verde e più Area di Pascolo, perciò c’è anche maggior visibilità.”

“Fai come credi,” mi ha risposto Tony “non saprei proprio cos’è meglio. In effetti forse è più corretto vederlo negli spazi aperti.”

Giunti sul posto, dopo esserci attrezzati di Campani e Guinzagli, ho chiesto a Tony: “Vuoi osservare subito il Cane o preferisci prima far scendere i tuoi Due?”

Direi che sarebbe meglio vedere  prima  il tuo e poi gli altri.

“Ok, dovendo muoverne dieci ne approfitto per liberarlo assieme ad un Giovane, così termineremo prima.”


Ho messo il Campano al prescelto OPPIS DIHUK e al Giovanissimo Tricolore OPPIS RAHSS, e poi via, tutti a girare su e giù per le numerose Collinette lì attorno.

Il prezioso Setter Inglese OPPIS DIHUK ha “preso” subito Terreno come suo solito e – collegato, senza il minimo intervento da parte mia – è riuscito a perlustrare come si deve ogni angolo, ogni insenatura e ogni avvallamento, senza però “incontrare” nulla.

Trascorsa una mezz’oretta siamo tornati al furgone dove, dopo aver fatto dissetare i Due Esemplari, ho proposto a Tony “Dai, saliamo anche Noi e portiamoci sull’altro Campo di Addestramento – “al Canal” – dove qualche Selvatico lo incontriamo di certo.”


Detto – fatto, in pochi minuti eravamo già lì. Ho aperto il portellone, fatto nuovamente scendere OPPIS DIHUK e per questa volta OPPIS THELL come compagno di coppia, al quale ho legato un Campano “Molto più Grande, sia nella Forme e nel Volume che nella Rumorosità”, sapendo che quest’ultimo “prende” Terreno come pochi altri al Mondo.

Abbiamo iniziato a percorrere il primo breve tratto del Campo scendendo verso l’affluente del Piave, posto ad ovest della stradina d’ingresso e una volta arrivati abbiamo iniziamo la risalita dell’argine principale “Contro Vento”.

Dopo poche centinaia di metri, non ho fatto nemmeno in tempo ad accorgermi che OPPIS THELL stava salendo dietro a un’importante Emanazione, che quest’ultimo si è alzato in una Ferma Statuaria, quasi a prendere il Cielo e oltre, visto che il Selvatico dava l’impressione di essere posizionato molto più a Monte.

Nello stesso momento OPPIS DIHUK ha “tagliato” a pochi metri da me e Tony, rendendosi conto dell’Immobile Sagoma del Compagno di Coppia e reagendo con un Rallentamento Dolcissimo, istantaneo, senza fare alcun Rumore.  Poi si è esibito in un espressivo “Consenso”, flettendo il Posteriore quasi “a Rasoterra” mentre l’Anteriore, o meglio le Scapole, si trovavano una puntata verso il Basso e l’altra verso l’Alto, col Collo estremamente Proteso in Avanti in Perfetta Diagonale.

Un tutt’uno marmoreo dalla Punta della Coda per poi risalire sulla Groppa, passando per le Spalle, per il Lungo Collo, fino ad arrivare alla Testa, dove la Canna Nasale mostrava il Ritmico “Aprirsi e Chiudersi” delle Narici, mentre le Labbra Pompavano, Gonfiandosi continuamente.

L’Amico Tony esterrefatto, si gongolava mimando con le mani e con la bocca quanto in effetti stava accadendo, lasciando apparire una palese soddisfazione e, voltandosi verso di me, si è fatto scappare un: “E’ Magnifico, anzi sono Magnifici entrambi”.

Mi sono spostato più avanti per “Servire” giustamente OPPIS THELL, lasciando il luminoso “Tony” accanto ad OPPIS DIHUK e muovendomi, con la coda dell’occhio sono rimasto attento all’evolversi della situazione, vedendo l’Amico portarsi a Sua volta vicino al Consenso del mio Cane Bianco-Arancio.

Ho notato che si piegava in avanti per mormoragli qualcosa che però non sono riuscito a sentire [anche se l’ho immaginato] ed accarezzarlo dolcemente.

Io per conto mio mi stavo complimentando col mio pregevole e Potentissimo Esemplare, invitandolo a Guidare verso la Preda e portando infine a termine l’Azione osservando lo “zigzagare” di una Bellissima Beccaccia con Enormi Ali quasi del tutto bianche, uscita da un cumulo di Tronchi d’Albero, Rami e Ramoscelli ad una cinquantina di metri dalla nostra Nuova Posizione.

D’istinto mi sono girato verso Tony e ho cercato di fargli notare il particolarissimo episodio [non capita tutti i giorni di poter incontrare una Regina “Albina”, anche se solo in parte] e lui in risposta ha affermato: “Bellissima, unica. Ne ho sentito parlare in qualche occasione, anche da te mi sembra, ed è la prima volta che ho l’opportunità di vederne una… anche se a dire il vero non me ne può fregar di meno! Io sono rimasto colpito da DIHUK e questo per me basta e avanza!” lasciandomi completamente di stucco.

Com’è ovvio non concordavo con lui in merito all’evento occorso, per cui senza aggiungere altro ed avendo seguito con gli occhi il nuovo punto di posa della Regina, ho richiamato l’attenzione dei miei Ausiliari cercando di portarmi nella posizione “presunta”.

Ho percorso a passo veloce il tragitto che ci separava da “Lei”, per poterla rivedere ancora e per poterla magari fotografare, giungendo nelle vicinanze con la certezza di avere un vantaggio almeno visivo rispetto ai miei Setter Inglesi e – avvertendo dal Suono del Campano l’arrivo da dietro di OPPIS DIHUK – mi sono girato verso di Lui per dargli qualche specie di indicazione, ma ho notato con sorpresa che di indicazioni non ne aveva affatto bisogno.

Infatti, senz’altro aiutato dalle notevoli folate di vento che provenivano dal corso d’acqua, il mio Splendido Ausiliare si era “Ammorbidito” allungandosi in tutta la sua bellezza, Flettendosi con Dolcezza sul Terreno Sabbioso e rimanendo così Immobile fra i ciuffi d’erba secca tutt’intorno.

Poco dopo ho potuto sentire che anche il Campano di OPPIS THELL aveva smesso di risuonare, però non lo vedevo proprio, non riuscivo a scorgerlo pur intuendone con soddisfazione l’Opera svolta.

Allo stesso tempo mi sono accorto che Tony si sbracciava in tutte le maniere per attirare la mia attenzione, apposta per farmi capire che anche lui stava partecipando alla scena e per indicarmi dove si trovava il mio Cane Tricolore in piena azione di “Consenso”.

In quel momento mi sono detto “Vuoi vedere che stavolta riesco a fotografarla a terra?” e per ovvie ragioni ho cercato di intuire attraverso le Occhiate Penetranti lanciate da OPPIS DIHUK quale potesse essere la posizione della Regina “Bianca”, provando a spostarmi in mezzo alle Piante di Nocciolo circostanti.

Un ostacolo imprevisto, costituito da alcuni Tronchi di Piccola Dimensione tutti aggrovigliati fra loro, lunghi 8-10 metri e posti di traverso tra me e la Beccaccia, mi ha obbligato a non fare il minimo rumore mentre ritornavo sui miei passi per cercare di superarlo e, proprio mentre ero impegnato ad indietreggiare, sono riuscito a percepire un debole “flap, flap, flap” prodotto dalle Sue Candide Ali.

Mi sono subito girato di 180 gradi e l’ho intravista che “usciva” una cinquantina di metri più a Monte – troppo lontana per poterla immortalare – incerta se posarsi all’interno della comoda Macchia Boschiva sulla Sua sinistra o nella sponda opposta sulla destra, attraversando così l’intero bacino del Fiume tristemente noto e lasciandoci tutti con l’amaro in bocca [o almeno così pensavo], per poi scomparire dalla nostra vista.

Io ne sono uscito deluso, addirittura “avvilito”, mentre l’Amico Tony era “raggiante dalla gioia”: era più che sufficiente guardarlo negli occhi per averne conferma.

Ad un certo punto mi si è avvicinato e mi ha detto: “Oscar, non ho dubbi, anche questa volta posso dire che hai ragione tu,  OPPIS DIHUK è proprio un Esemplare da Favola… e poi è un Bianco-Arancio, il mio colore di mantello preferito! Grazie ancora, ti sei comportato da Vero Amico.”

Non riuscivo a capire l’atteggiamento di Tony, anzi ne ero a dir poco sbalordito per l’assoluto disinteresse dimostrato nei confronti “della Scolopax, quel Rarissimo tipo di Scolopax” che la sorte ci aveva permesso di ammirare piuttosto da vicino, mentre lui era affascinato solo dall’Opera Venatoria del mio Fido Ausiliare oggetto del suo interesse, arrivando persino a trascurare l’insostituibile OPPIS THELL.

Chiusa purtroppo con delusione la parentesi Beccaccia, siamo tornati al furgone e dopo aver dissetato i Due Esemplari Utilizzati, ho completato la mia Opera Professionale di giornata alternando a Coppie [Valutate e Consolidate] gli altri miei Ausiliari come programmato la sera precedente, e fra questi anche il Giovanissimo OPPIS ROHNN, anche Lui un Esemplare molto bello di Setter Inglese, di Taglia Sostenuta sebbene abbastanza Leggera e guarda caso dal Mantello Bianco-Arancio.

Durante il Suo “turno” non si è espresso per nulla ai Suoi livelli, anzi forse ha mostrato il peggio di sé, ma in alcuni frangenti ha lasciato aperta qualche bella speranza.

Tony stesso mi ha detto: “Quando sei partito per l’Albania assieme al mio Setter che ti avevo affidato, avevo notato anche questo Cucciolone. Da quel paese purtroppo sono tornati tutti così magri che più magri non si potrebbe, ben al di là della decenza, pieni zeppi di parassiti… ma se riuscirai a fargli metter su un pò di peso, secondo me potrebbe uscirne un Soggetto molto interessante.”

“Lo credo anch’io,” ho ribattuto “comunque nella prossima occasione spero di fartelo rivedere in condizioni del tutto opposte” e una volta terminati i vari “Turni di Uscita” dei Cani che rimanevano, siamo rientrati a Bassano.

Dopo tre settimane Tony mi ha ri-contattato dicendomi: “Domattina torni a Feltre?”


Sì, ho già preparato i Cani. Perché?

“Ho una giornata di  riposo, per cui se non ti disturba, vorrei di seguirti un’altra volta.”

Nessun disturbo, per me è un piacere, anzi mi fai compagnia.

“Al solito orario allora?”

Ok a domani. Ciao.

L’indomani, puntuale come sempre, ero in viaggio con Tony ed OPPIS DIHUK.

Lungo la strada Feltrina, come di consuetudine, abbiamo rifatto tappa alla nostra Locanda preferita, dove abbiamo incontrato il solito Gentiluomo dalle Guance Rosse che “faceva il bis” con cappuccino ed un “cicchetto” abbondante di Grappa e poi siamo ripartiti verso Feltre.

Arrivati al Campo di Addestramento ho deciso di far scendere per prima la Coppia OPPIS HELLA/OPPIS ROHNN [entrambi dal Mantello Bianco-Arancio…] poiché, considerando le continue folate di vento e l’assenza di altri Cinofili, ritenevo opportuno riavviare l’Opera di Dressage programmata, e per di più lo stesso “Tony” avrebbe potuto osservare i reali progressi fatti in così breve tempo dal mio Giovanissimo Esemplare.

Dopo i primi passi, Tony ha cominciato a guardare con attenzione la mia Coppia di Setter Bianco-Arancio al lavoro e del tutto sbalordito mi dichiarava: “Dimmi la verità, come sei riuscito a rivoltare come un calzino quel Giovane Cucciolone? Non sembra più nemmeno lui… dall’ultima volta che l’ho visto ha messo su almeno 4 kili e si è rigenerato in tutto e per tutto. Lo noti dalla Vivacità degli Occhi e dalla Lucentezza del Pelo, ma ancor più dalla Presa di Terreno, dalla Mentalità che Esprime, dalla Scioltezza con cui si Muove e dalla Padronanza che riesce ad mostrare, arrivando perfino a coinvolgere la Femmina Adulta con la quale è uscito in Coppia e ad imporsi su di lei. Di sicuro l’aver Mangiato Bene e in modo Adeguato non può avergli che avergli cambiato la vita… allora, come hai fatto?”

Visto cha abbiamo un po’ di tempo, per risponderti voglio raccontarti un mio vanto, Personale e Professionale: quand’ero ancora un ragazzo e mi apprestavo a muovere i primi passi da Allenatore-Istruttore di Cani per la Caccia in Montagna – incarico che ricopro ancor più in seguito all’Esperienza Acquisita in ben Quarant’anni di costante Attività nel Settore – stavo Lavorando su Tre Giovani Fratelli che possedevo in quei tempi e portandoli fuori notavo sempre con maggior evidenza le caratteristiche opposte che differenziavano Due di essi dal Terzo.

Mentre i primi crescevano a vista d’occhio e di giorno in giorno, sia di Qualità che di Capacità, l’altro peggiorava sempre più, di ora in ora.

Non sapendo più che pesci pigliare, cercai di spiegare a mio Nonno Massimo la situazione e Lui, senza esitare mi rispose: <<Eliminalo Subito!>>.

Siccome ero innamorato di quel Bellissimo Cane Tricolore, non prestai ascolto a mio Nonno nella maniera più assoluta.

Qualche giorno dopo, mentre stavo andando a consegnare un arredamento ad un mio Cliente, grazie all’Opera Professionale di un mio Collaboratore ed Amico di Marostica, di nome Giovanni Vivian [detto Gianni] – col quale condividevo la Passione per la Caccia e per le Beccacce – notai assieme a lui nel grande giardino della Villetta dove avremmo dovuto montare gli arredi, a circa una cinquantina di metri da noi, un Cane Meticcio di Piccola Taglia, che intimorito dal nostro arrivo cercava di nascondersi sotto l’erba.

Io e Gianni ci scambiammo qualche battuta divertente mentre seguivamo quello strano comportamento e in quel momento ebbi all’improvviso una specie di illuminazione, dato che il Cagnolino, cercando di nascondersi si era imbattuto in un Gatto Enorme che a sua volta non sembrava volerne sapere di cani.

Nell’incontro inaspettato il Gatto si lanciò in una fuga a zig-zag fra i ciuffi d’erba, come nemmeno il miglior Gustav Thoeni di bei tempi avrebbe saputo fare, innescando all’improvviso il timido Cagnolino che si mise a corrergli dietro senza più alcun timore, nonostante il Gatto stesse fuggendo nella nostra direzione.

A quel punto il Gatto sentendosi in pericolo riuscì ad attraversare il marciapiede, passando proprio fra me e Gianni e l’indemoniato Cagnetto senza far più caso della nostra presenza che all’inizio sembrava averlo spaventato, si mise a rincorrerlo a tutta birra compiendo esattamente lo stesso percorso.

Ridendo di gusto di fronte alla scena, il mio Amico esclamò: <<Oscar, dovresti provare anche tu a prendere un Gatto e lanciarlo al tuo Setter Inglese, vedresti che inizierebbe ad esaltarsi anche Lui!>>

<<Tu scherzi,>> gli risposi <<ma io c’ho pensato davvero, anche se non con un Gatto ma con una Lepre.>>

<<Se vuoi posso accompagnarti a Maserada sul Piave, in Bandita, dove è pieno di Lepri dappertutto… ma se ci dovessero prendere, la Multa sarai tu a pagarla!>>

<<Affare fatto. Quando andiamo?>>

E Gianni, che essendo più avanti di me con l’età era anche più smaliziato: <<Domenica prossima nel tardo pomeriggio mentre tutti staranno pensando a bere, mangiare e a far festa, così rischiamo di meno.>>

Come d’accordo, dopo pranzo passai a prenderlo e partimmo con la mia auto.

La giornata era splendida e ricordo come fosse oggi che c’era un Sole da spaccare le pietre [visto quello che sarebbe dovuto accadere, posso dire <<per fortuna>>].

Indifferenti al caldo rovente, appena arrivati all’Argine ad ovest del Piave, Gianni mi disse: <<Tu scendi col Cane e non iniziare subito. Liberalo solo quando sarai arrivato al Letto del Fiume. Io intanto torno in paese a bere un caffè, per non destare sospetti con la macchina. Ci rivediamo qui fra un paio d’ore.>>

Feci cenno di sì con la testa senza neppure aprir bocca per non fare rumore e dopo aver fatto scendere ROHLL II°, mi incamminai furtivamente per arrivare a destinazione.

Il mio Giovane Allievo, che all’inizio era del tutto colto alla sprovvista da quel particolare Terreno formato da Pietre e Ciottoli di varie dimensioni, oltre che da Spini e Rovi sparsi in ogni dove, camminava come fosse sui Carboni Ardenti, senza nemmeno cercare di tirare il Guinzaglio.

Dopo qualche centinaio di metri però, avvertì la corsa di un bell’Esemplare di Fagiano Maschio che nel frattempo, senza volerlo, era stato messo in fuga proprio dal nostro sopraggiungere.

Io ero deciso a liberarlo solo qualora avessi visto una Lepre, per cui con uno Strattone gli feci capire con fermezza che doveva starsene tranquillo ancora per un pò.

Pochi metri più avanti vidi finalmente sgattaiolare un bel Leprone fra i Rovi, ma non riuscii ad incrociare lo sguardo di ROLL II°, sicché resistetti nuovamente alla naturale tentazione e proseguii oltre.

Percorsi altri 300 – 400 metri, ebbi l’opportunità di notare altre tre o quattro Lepri ma mai riuscendo ad incrociare lo sguardo simultaneo del mio Esemplare, fintantoché [quando si dice la fortuna…] una di quelle che si erano mosse in precedenza ci sbucò davanti fra i Rovi, a non più di sette – otto metri, già in corsa, facendomi reagire come un fulmine e liberare ROLL II° che partì a razzo.

Da quel momento cercai più volte di fermarlo, ma nella Sua corsa forsennata, anche se perdeva di vista la Lepre che stava inseguendo, ne ripartiva un’altra nei dintorni.

Trascorsi Tre Lunghe Ore per cercare di recuperarlo, limitato soprattutto dal fatto di non poter fischiare e, a notte inoltrata, quando ormai pensavo di averlo Smarrito nell’oscurità, ritornai mogio – mogio  ed in grande ritardo sul luogo dove avrei dovuto incontrare Gianni, che giustamente non era più lì ad aspettarmi.

Non sapendo cos’altro fare [i cellulari allora non esistevano], ritornai sui miei passi in direzione del corso d’acqua e mentre camminavo, ebbi all’improvviso la sensazione di udire dei flebili lamenti emessi da un Cane.

Mi fermai per cercare di ascoltare meglio e sentii nuovamente degli impalpabili guaiti, così mi portai verso la fonte del rumore e rimasi di sasso quando, quasi calpestandolo, vidi nell’oscurità la sagoma del mio amato ROLL II°, disteso su un fianco, immobile.

Non ne capivo i motivi, poiché pur avendo corso a perdifiato non era possibile che avesse perso la facoltà di muoversi.

Così, fra mille e più pensieri, non mi rimase che prenderlo in braccio e tornare di nuovo nel luogo dove Gianni avrebbe dovuto aspettarmi da un bel pò, ma dove già avevo accertato che non si trovava.

Appena mi chinai sul Cane, all’atto di abbracciarlo ebbi modo di sentire con le mani che era molto umido, quasi bagnato, e pensai <<Sarà entrato nell’acqua del Piave>>. Poi, dopo essere stato certo di averlo ben appoggiato contro il petto, tornai sui miei passi.

Giunto sul posto, nonostante i forti rumori causati dagli scarponi, sentii un debole fischio e mi bloccai all’istante.

Da dietro spuntò l’inaspettato Gianni, che mi chiese a bassa voce: <<Cos’é successo??… come mai non sei tornato prima? Cos’ha il Cane?>>

<<Dopo ti racconterò, adesso per favore dimmi dov’è la macchina perché lo sto portando in braccio da qualche kilometro ed inizia a pesarmi.>>

<<L’ho parcheggiata nell’aia di una Casa di Contadini con il loro permesso, ad un paio di chilometri da qui, apposta per non dare nell’occhio sia con la macchina che con la luce dei fari.>>

<<Andiamo allora, prima arriviamo e meglio è!>>

In una decina di minuti a piedi, dopo aver attraversato una serie che pareva infinita di campi, giungemmo finalmente al cortile dov’era parcheggiata la macchina e, com’era prevedibile, il Pastore Tedesco di guardia ci accolse abbaiando come un matto, fino a richiamare l’attenzione del proprietario.

Quest’ultimo, dopo aver legato il Suo Fido, ci invitò a seguirlo nel sottoportico, di fronte alla Stalla del Bestiame e, accendendo la luce per poterci guardare negli occhi, rimase a dir poco sbigottito nel girarsi verso di me: <<Cos’é accaduto? Come ha fatto il Cane a farsi male? Da dove perde tutto quel sangue?>>

In quel momento sia io che l’Amico Gianni, che nell’oscurità non potevamo di certo averlo notato, rivolgemmo lo sguardo su ROLL II°, il quale purtroppo era tutto insanguinato ed aveva riempito di sangue anche me.

Rimasi ammutolito per lo shock, posandolo su un tavolato per cercare di capire da dove fuoriuscisse tutto quel liquido, ma ahimè inutilmente.

Notai però che innumerevoli >>Palline Spinose<< dal colorito verdastro, erano appese ed incastrate ovunque sul Pelo e sulla Pelle del cane, quasi infilate nella Carne del mio povero Giovanissimo Esemplare e alzando lo sguardo verso gli attoniti presenti dissi: <<Ecco la causa di tutto!!! Io non li ho mai visti ‘sti cosi verdi, cosa sono?>>

E il Contadino ribattè: <<Nel Letto del Piave è pieno zeppo di queste >>Pettarole<<, che per di più in questo periodo si presentano di colore verde, dure come l’acciaio… povera bestia, Lui non ha colpe. Invece voi come avete fatto a non pensarci prima di liberarlo? È da Criminali agire in questi modi!!!>>

<<Io non li ho mai visti prima d’ora ‘sti cosi,>> risposi piuttosto offeso <<non sapevo nemmeno che esistessero.>>

<<Appoggialo bene che vado a prenderti un pò d’acqua calda, del disinfettante e una forbice, altrimenti domani quando cercherà di asciugarsi le ferite non riuscirai nemmeno ad avvicinarti, da quanto male fanno ‘ste insopportabili Pettarole.>>

Insomma per finire, lasciammo la Fattoria intorno alle 02:00 di Notte,  giacché – dopo aver sistemato per bene ROLL II° – il disponibile Contadino di nome Gino ebbe cura di prepararci un pò di Formaggi, Salami e Sopresse con Polenta Calda e Vino, che Gianni per l’occasione non lasciò di certo da parte.

“Ecco Tony,” ho concluso “grazie alle Lepri sono riuscito a Recuperare più di qualche Giovane o Giovanissimo Esemplare anche negli anni seguenti, ed oggi con OPPIS ROHNN ho deciso di approfittare dell’Ambiente e del Territorio di queste parti – guarda caso sempre vicino al Piave – per far uso ancora una volta della Selvaggina di Pelo, anche se non più di Lepri si tratta ma di Cervi e Caprioli. In questo modo ho l’occasione di perfezionare l’intera Opera di Insegnamento, correggendo il Cane in maniera definitiva.”

Lo sbalordito Tony non credeva alle proprie orecchie e di certo non ci avrebbe mai creduto se non avesse potuto viverlo in diretta: “Beh Oscar, non ho parole. Se non avessi partecipato io stesso qualche settimana fa all’uscita con te – proprio come ho fatto oggi – non avrei mai pensato che quel Cucciolone potesse diventare ciò che sto vedendo sotto i miei occhi, nonostante l’Opera Professionale dell’Uomo. Devo dire che anche allora mi affascinava parecchio, ma non allargava mai più di tanto, per cui non avrei mai immaginato che potesse arrivare a prendere così tanto Terreno, per di più in Montagna. Guarda, ora è anche in Ferma, ben Allungato: è veramente incredibile!!!”


Mentre mi avvicinavo per “Servirlo”, pensavo fra me e me: “Voglio godermi tutta la scena perché le soddisfazioni del Lavoro compiuto non hanno davvero prezzo, tanto sono appaganti.”

Poi, arrivato vicino al cane, l’ho fatto Accostare e Guidare fino a quando un Bel Maschio di Mongolia, innervosito dalla nostra presenza [di sicuro a causa dello spostamento di un gruppo di ramaglie], non è saltato in aria in tutto il Suo “vociare”, cercando di risalire fra i rami molto fitti delle piante attorno, per poi scomparire nell’ex-campo di mais sottostante.

Al termine dell’azione ho richiamato i miei Meritevoli Ausiliari e, dopo averli legati al guinzaglio, sono rientrato alla base.

Giunti al furgone, ho fatto dissetare i miei Due pregevoli Setter Inglesi ed ho colto l’occasione per dire al mio “Accompagnatore” di giornata: “Ora ti farò gustare suo Fratello, OPPIS RAHSS, un bellissimo Setter Tricolore che credo ti piacerà molto, poiché Madre Natura l’ha ben dotato morfologicamente ed inoltre è ancor più Stilista.”


In questo modo ho fatto scendere OPPIS RAHSS insieme ad OPPIS GIOHN, un altro Setter Bianco-Arancio di pari età: i Due hanno da subito messo in pratica gli insegnamenti acquisiti, Fermando, Accostando e Guidano, sia nello “Sporco” più compatto che nel Letto del Fiume, proprio come avevo desiderato e comunque mi aspettavo.

Prima di andarcene da quei magnifici luoghi, ho avuto anche la soddisfazione di mostrare a Tony la travolgente OPPIS BRINA, in tutta la Sua vivacità, la Sua energia e il Suo infinito dinamismo: una Femmina dal Mantello Bianco-Fegato che sembrava muoversi come “un Giovane Capriolo”.

Anche questa particolare Setter inglese ci ha divertiti facendoci vedere “di tutto e di più”, sia per l’Innata Mentalità che per la Presa di Terreno, oltre che per quel Senso dell’Incontro col Selvatico che non guasta proprio mai.

Finita l’Opera di Insegnamento, mentre ci preparavamo per tornare a casa, l’Amico Tony è entrato nel furgone e prima ancora di chiudere la portiera mi ha detto: “Oscar, complimenti per davvero. Questo è un Gruppo di Giovani da tener d’occhio… conoscendoti, si nota che c’è dietro la tua Mano Professionale, difatti per i miei gusti Allargano e Girano troppo. Però ho osservato che ti ubbidiscono subito e che riescono a trovarti ovunque tu vada, e per di più brillano per le Ferme molto Solide e Durature, così come i relativi Consensi. Belli, veramente Belli.”

Ho annuito con la testa e sono ripartito a testa alta.