“Il Coach” Cino-Tecnico-Venatorio

Estratto dal libro: “COME PADRONEGGIARE L’ARTE DELLA BECCACCIA… E DELLA VITA“, Oscar Pietro Pizzato — OPPIS PLANET EDIZIONI [di prossima pubblicazione]

L’ISTRUTTORE È il reale “Punto di Riferimento” per “l’Allievo”, poiché fra le altre deve assolutamente “Saper Svolgere” il distinto Ruolo di “Donatore di Sangue” verso “Ogni Uno” dei Singoli “Alunni” [pur intrattenendo Rapporti con “Tutti gli Altri” Partecipanti all’Opera Istruttiva], che a Loro volta, a seguito dei Tangibili Risultati dimostrati, “non possono” che Far Conto su di “Lui” per le necessarie “Trasfusioni” di un’Incalcolabile e Sana Sensazione “di Fiducia, di Sicurezza e di Energia”.

Da queste mie Intenzioni, “date” perlopiù dallo Studio [sia “dei Libri” in Materia che ancor più dagli Effetti del… “Campo di Battaglia”]; dall’Applicazione Pratica [mi sono Creato apposta la “possibilità” di Cacciare per Ben “10/Dieci” Mesi all’Anno] ed ulteriormente — se non più di tutto il resto — dalla Molteplice Esperienza [lo “conferma” il fatto che anche la Preparazione di “questo” mio Nuovo Libro coincide col “40°/Quarantesimo” Anniversario del Mio Allevamento del Setter Inglese], da tutto ciò appunto puoi “comprendere” che l’Istruttore, definibile anche “Manager” oppure “Coach Cinofilo” — Conta ed Influisce Molto, addirittura “moltissimo”, certo più di quello che comunemente “si può Pensare”: l’Istruttore Conta, “Eccome” se Conta!!

Per poter “raggiungere” Tanti e Tali Grandiosi Risultati, “Coinvolgenti” anche da parte “di Tutti” gli Esemplari, sono Indispensabili: “La Sincerità” DIETRO — attraverso “i Canali” della Serietà, della Lealtà e della Professionalità — ed “Il Setter Inglese” DAVANTI — mediante il Suo Talento, la Sua Intelligenza ed unitamente alla Sua Dedizione — ma alla fin fine, nel “concreto”, è Fondamentale “l’Input” del Coach.

Inoltre, posso dirTi e precisarTi che il Lavoro dell’Istruttore “deve essere” composto da Due Soli Elementi: Essere Esigente “con” Stile, sia chiaro, ed Ispirare Fiducia pur “senza” Esagerare, sia altrettanto chiaro.

Durante le “diverse fasi” di Insegnamento, come ed ancor più nell’evolversi dell’Azione di Caccia, l’Istruttore/Coach Deve “Saper Dare” ed “Impartire” una precisa e nutrita Serie di Indicazioni, di Tragitti, sia riferiti “Al Singolo” che “Al Team”:

  • Di Indirizzo Tecnico e Tattico: “Noi Cacceremo così.”
  • Di Metodo: “Noi faremo Allenamento così.”
  • Di Gerarchie: “Tu ‘parti’ in Coppia, Tu ‘stai’ in Furgone, mentre Tu “sei” la Prima Riserva.”
  • Di Identità: “Noi siamo ‘I Nani’ col Coltello tra i Denti.”
  • Di Gestione: “Mi sta bene se Tutti Voi siete Arrabbiati con me!!”
Per Tutti “questi” motivi, l’Istruttore, o meglio, il Coach è “Un Manager”, un Vero Manager perché si comporta come… un Sarto, un Eccelso Sarto!!

Oltre a ciò, all’Atto di “Liberarli” — dopo averli debitamente “Attrezzati” di Appositi Campani e Beeper [coi Setter Ingesi “di oggi” non sarebbe “possibile” fare altrimenti] così da Permettere “Loro” un’Esecuzione a volte “anche” Estrema — il Grande Coach “Deve” Essere “in grado” di Dire, di Affermare con Sicurezza in “Ogni Momento”, Guardandoli Dritti negli Occhi: «Ora “Date” Tutto di Voi, ma cercate prima di ogni altra cosa di “Godervi Totalmente” il Vostro Spazio!!»

Il Solo Poterlo Fare “è” talmente Bello, talmente Unico, che riesce a Commuoverlo per la Soddisfazione e “fargli venire” le Lacrime agli Occhi: “questo” e null’altro, a Mio Parere, è il Grande Coach Cino-Tecnico-Venatorio, Distinguibile “Da Tutti” gli Altri grazie alla Sua Schiettezza, alla Sua Padronanza, alla Sua Semplicità ed al Suo Impareggiabile Genio.

A conclusione, reputo di Basilare Importanza il fatto che: «Nessun Coach, o meglio, Grande Coach, può realmente Ottenere Risultati “senza” Talento, così come “Non Tutti” possono Ottenere Risultati “con” il Talento.»

Purtroppo sento la necessità di Dover Aggiungere che “ad oggi” ci sarebbe da Dare Inizio ed “Inventare” uno specifico ruolo di Coach “per” i Proprietari di Cani, perlomeno di “tutti” i Cani da Caccia: è la “mia” Idea, la “mia” Grande Idea, …l’Innovativa Idea alla quale “aspiro” e che rappresenta anche la “mia” Volontà di Muovermi per il futuro…
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Massimo: “Scusami se Ti Interrompo, ma ‘allora’ da quello che dici  credo di Aver Capito che io stesso, Pierluigi, Pierantonio e qualche altro che vedo ed a volte anche ‘leggo’ essere attorno a Te, ‘Siamo delle Cavie, le Tue Cavie’?!”

Oscar: “Pur essendo Una Vita che mi impegno ad Insegnare ad Altri almeno ‘parte’ dei miei Saperi, delle mie Conoscenze e delle mie Esperienze, posso risponderTi che: Sì, Voi Tutti siete le mie Sperimentazioni, le “Prime Cavie” con cui ho “Dato Inizio” al mio Particolarissimo Progetto, e pur notando “una certa” Lentezza, direi persino un Passo da Lumaca [da intendersi perlomeno in alcune Distinte Fasi…] negli Apprendimenti e nei relativi Miglioramenti, Ho Verificato ed Ho potuto Accertare con ‘Soddisfazione’ che sono riuscito a Rivoltarvi ‘Tutti’ come dei Calzini, letteralmente a Trecentosessanta Gradi, e ciò Assolutamente ‘in Meglio, in Positivo’, per di più seguiti da ‘nuovi’ Atteggiamenti Positivi.”

Massimo: “Ciò che vai affermando è Tutto Vero, e per quanto mi riguarda non posso che RingraziarTi per l’Infinita Pazienza e l’Immensa Disponibilità dimostratemi… mi sento ‘Sempre’ in Debito se non altro ‘Morale’ nei Tuoi confronti: i miei Amici, i miei Conoscenti ed i miei Colleghi, persino mio Fratello — Tutti Cacciatori, o per meglio dire, Porta-Fucili ‘come’ dici Tu spesso — mi ‘Vedono’ Totalmente ‘Diverso’ dal Passato, più Consapevole dei miei Mezzi e più Reattivo… se nei Nostri Incontri, nelle Nostre Scampagnate di ‘prima’ ero ‘Il Brutto Antroccolo’ di turno, oggi, col Senno di ‘poi’,  [come mi hai Insegnato Tu] posso definirmi ‘Una Star’: un Salto di ‘Qualità’ che nessuno avrebbe ‘Mai’ Immaginato solamente  ‘un anno’ fa… certo, non ‘posso’ Permettermi le Tue Prestazioni, i Tuoi Risultati […per quanto  ‘Ho Visto’ direttamente coi miei Occhi ‘Non Esiste’ uno uguale a Te… ], anche perché, dopo essermi confrontato con Altri, Noi Comuni Mortali ‘non possiamo’ giungere ai Tuoi Livelli: Tu, col Fucile ‘tra le mani’ Sei un Vero Cecchino, un Perfetto Robot ‘Umanizzato’ e poi non abbiamo Innato quell’Istinto Predatorio, quella Cattiveria Aggressiva [nel senso buono del termine] che Ti ‘contraddistinguono’ ovunque, quella Reattività Istantanea e Fulminea data dal Tuo Stato Fisico e Psicofisico ‘perennemente’ Coltivati, difatti ‘ho ed abbiamo’ Osservato, Tutti Noi, che all’Atto di Sparare — che si tratti di ‘una’ Doppietta, di ‘un’ Sovrapposto o peggio ancora di ‘un’ Semi-automatico — Tu Sei ‘sempre e comunque’ Infallibile, direi: un’Esagerazione Senza Limiti. Inoltre, ‘dove’ Ti Sposti e ‘dove’ Ti Metti [come ho avuto Conferma Direttamente a Beccacce in Calabria anche all’Inizio di questo Anno …], ‘da lì e da nessun altro luogo’ Passa il Selvatico… dai l’impressione di Essere una ‘Calamita’, un ‘Magnete’, e quando Spieghi l’Azione – a me come agli Altri – sai rendere ‘Tutto’ Semplice, ‘Tutto’ Facile, ‘Tutto’ Naturale. Io credo proprio [ma ho Sentito ‘anche’ Altre Campane] che Tu sia realmente Nato ‘per’ Cacciare, ossia: ‘Nato Cacciatore’ e Predestinato ‘Beccacciaio’, un Fuoriclasse Beccacciaio: Rispondi e Ti configuri più che alla Perfezione per Esperienze, Conoscenze, Sapere, Pratica e Talento, al ‘Pelè’, al ‘Maradona’ o all’Attuale ‘Messi’ dell’Arte Venatoria col Cane da Ferma e dell’Arte della Beccaccia nello Specifico .”

Oscar: “Ti ringrazio di cuore per le Belle Parole: per merito di ‘Tutto’ il Mio Giravagabondare Cino-Venatorio ad oggi con Orgoglio ‘ovunque’ Attuato, avendone ‘Ricavato’ un consistente ‘Sapere’, credo anch’io che ‘quanto’ Tu stesso hai Espresso corrisponda alle Realtà dei Fatti, ‘confrontati, rapportati e verificati’ nel Mondo Intero. Inoltre, sento di poter affermare che proprio “per questo” reputo di “avere” Tutti i Requisiti necessari per Rispondere alle suddette “mie” Intenzioni, ossia al Nuovo Ruolo “adottato” ed Intepretato e che in futuro Intendo con Maggior Rilievo ‘Coltivare’… e giusto col seguito ne approfitto per LanciarTi [così come “a Tutti” i Lettori che da tempo mi seguono] alcune “Sfide” su cui sei Invitato a Riflettere.

Ecco cosa Ti serve:

1] Mantieni un Atteggiamento Positivo
Il Tuo Atteggiamento Positivo orientalo “verso” l’Azione, le Soluzioni, i Cani ma anche “verso” le Persone, poiché, ricordaTi: l’Entusiasmo Genera “Il Successo”.
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ASCOLTO EMPATICO

RicordaTi: quando Ti impegni ad “imparare”
qualcosa di Nuovo, meglio ancora se di Innovativo, “inizia” sapendo che “l’ascolto empatico” è Rischioso.

Difatti, ci vuole una buona dose di Sicurezza per affrontare una Profonda Esperienza di “ascolto”, poiché essa ci “apre” a Trecentosessanta gradi esponendoci all’Influenza “altrui”.

Così “diventiamo” Vulnerabili.

Può sembrare un paradosso in un certo senso: per “esercitare” Influenza “dobbiamo” Essere Influenzati. Ma non abbiamo “scelta”, nessun’altra scelta, dobbiamo “solo” Comprendere come funzionano le cose.

OSCAR PIETRO PIZZATO
Allevatore cinofilo, cacciatore, scrittore e designer italiano [n. 1959]
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2] Abbraccia i Cambiamenti
I Cambiamenti “arriveranno”, questo è certo, infatti un Vero Coach sa distinguersi “nettamente” perché li sa Accogliere, “approfittando” delle Opportunità che gli si Offrono.

3] Agisci con Coraggio
Non può essere altrimenti: i Veri Coach scelgono “Il Coraggio”; Douglas MacArthur diceva: “Il Coraggio non è che una Paura che tiene Duro un po’ più a lungo”, e George Patton continuava dicendo: “Non prendo Consigli dalle mie Paure” — vale per gli Uomini come per i Cani.

4] Impara a Correre dei Rischi

Il Rischio “maggiore” è Non Correre “Mai” Rischi, proprio “Mai”, e lo conferma il fatto che un Coach — un Vero Coach, non può che essere Determinato: se “non” Riesce, se “non” Vince, di sicuro ci Riprova.

  • Se Voui “Insegnare/Dirigere”, da dove Intendi Partire?!
  • Coach Cino-Tecnico-Venatorio “si Nasce” oppure “si Diventa”?!
  • Quali Abilità credi di dover “sviluppare” maggiormente al fine di poter “essere” un Vero Coach?!
  • Sei “stanco” di Sbagliare?!

Vuoi essere un Coach?

«Tiri fuori il meglio dagli altri quando dai il meglio di te.»

«L’opportunità per la crescita, il miglioramento e il servizio risiede nell’individuo.»

ZIG ZIGLAR
Autore, venditore e speaker motivazionale americano [n. 1926]
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Anche se è rischioso e difficile “cercare” prima di tutto di Capire, ovvero di diagnosticare “prima” di prescrivere, questo si rivelerà un Principio “corretto, lineare, ed altresì evidente” in molti Settori della Vita, il segno “distintivo” che distingue i Veri Professionisti.

Per esempio risulta “essenziale” per il Medico,
in quanto “nessuno” si fiderebbe della “ricetta” se “non si fidasse” della Diagnosi.
Il “professionista” prima di ogni altra cosa impara a Diagnosticare, a Capire e soprattutto
“impara” il modo corretto di “mettere” i Suoi specifici Prodotti così come i Suoi importanti Servizi in rapporto [per lo più fiduciale] coi relativi “bisogni” del Cliente.

OSCAR PIETRO PIZZATO
Allevatore cinofilo, cacciatore, scrittore e designer italiano [n. 1959]

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5] Ascolta, Impara ad Ascoltare
Il Coach “ascolta” per… Imparare a Sua volta. Chi Ti ha “preceduto”, mediante le Sue Esperienze e le Sue Conoscenze ottenute, è sicuramente “in grado” di Sapere nel concreto di che cosa Tu hai Bisogno, ed anche “che cosa” Ti sta Accadendo: Ascoltali o meglio ancora, Impara ad Ascoltarli.

6] Comunica, Impara a Comunicare
Un Vero Coach “è” Sempre un Buon Esempio nella Comunicazione, perché dapprima “usa” la Testa e solo poi “esprime” le proprie Emozioni: un Coach “parla” col Cuore.

7] Delega ed Assegna più Potere
Un Coach “condivide” in ogni caso le Responsabilità, difatti guardalo e comprenderai che non si impone “Mai”: al massimo “dà” l’Esempio, ed i Cani [così come le Persone] “lo seguono” a ruota. Un Coach, “incoraggia” i Cani [e gli Altri] a Crescere, “sfidandoli” con buon senso ad Assumersi Nuove Responsabilità, “ispirandoli” ad Avere Successo, “sostenendoli” quando Cadono, “aiutandoli” quando Sbagliano, per cui Un Coach sa che “gli Errori” sono solo ed unicamente Lezioni “sulla strada” del Successo.

8] Comprendi, Impara a Comprendere
Prima di ogni altra cosa cerca di “comprendere” i Cani [e gli Altri] esattamente “come” Te Stesso e la Tua Situazione: ricorda che Un Coach riesce a “comprendere” l’Importanza di una Mente Aperta, Indagatrice, e proprio una “costante” Ricerca della conoscenza non può che “portare” ad una Maggiore Comprensione.

9] Impegnati, Impara ad ImpegnarTi
L’Impegno è a tutti gli effetti quella distinta qualità che “catalizza” Tutte le Altre e le fa “diventare” Realtà. Ne consegue che una Dedizione “quotidiana” rivolta all’Impegno risulta essere il corretto percorso che fa La Differenza tra “Un Coach” Di Fatto ed “Un Coach”… Disfatto.

10] Smettila di “Comandare”
Devi “capire” che è giunta l’ora di Smettere col Tuo Comandare, o meglio, col Tuo Capeggiare, perciò “inizia” in concreto a Guidare, a Dirigere. Nessun Esemplare [o Persona] “vuole” un Capo, Tutti i Cani [e le Persone] danno il meglio di sé quando hanno “a che fare” con un Bravo Coach. Se ci pensi bene, “esistono” dei Grandi Leader [Coach] Mondiali, ma al contrario “non esistono” dei Grandi Capi Mondiali.
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A questi e molti altri Indirizzi Formativi, chiaramente accompagnati dagli “interrogativi” pertinenti, è mia Intenzione “rispondere” attraverso l’Opera Editoriale che ho personalmente “tracciato” secondo il mio “preciso” Progetto e che sto con impegno Realizzando, per cui… “a presto”: seguimi [seguitemi] e saprai [saprete].

Per il momento cerca di imparare a memoria le Definizioni che troverai nelle pagine seguenti, riprese volutamente dai pregevoli “contenuti” del Libro di un Grande Maestro: “Giulio Colombo — ADDESTRIAMO INSIEME TELL”.

«Acquistiamo le caratteristiche delle Persone che “frequentiamo” di più.»

OSCAR PIETRO PIZZATO
Allevatore cinofilo, cacciatore, scrittore e designer italiano [n. 1959]
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APPENDICE

VOCABOLI E GERGO DEL CODAIOLO

A
Accostata - l’atto che fa il cane dopo la stasi della ferma, di avvicinare il selvatico immobile per ubicarne con maggiore precisione il ricetto, e magari sulle rocce o dove il cacciatore é impossibilitato a raggiungerlo, per forzarlo a levare.
Ausiliare - aggettivo attribuito al cane da caccia per le mansioni di cooperazione che svolge col cacciatore nel reperire il selvatico.

B
Bere - (il selvatico) quaudo il cane in luogo di riportare ingoia il selvatico di piccola mole, quaglia e frullino, senza quasi nemmeno masticarlo.
Bloccare - (il selvatico) quando il cane ferma di schianto e il selvatico avvertito, si appiattisce immobile per mimetizzarsi.
Bollettare - quando il cacciatore sbaglia selvatico facile, a tiro e preannunciato. Dicesi anche «spadellare». Proviene da bolletta, ossia ricevuta con bollo, scherzosamente nel senso di «foglio vidimato di via», = passaporto… per il selvatico.
Borrita - significa far levare il selvatico. Per i segugiai l’atto clamoroso dell’inseguimento una volta stanata la lepre, per il codaiolo il semplice frullare della compagnia di starne, ad esempio, levata dal cane.
Bùbbolo - sonaglio che si impone al collare dell’ausiliare quando cerca a beccacce nel folto, perché il suono avverta il cacciatore dei progressi e quando il suono cessa lo premunisca per lo sparo, perché cane in ferma.

C
Cantarella - richiamo di varie fogge che serve per adescare gli individui divisi delle compagnie di starne e cotorni, imitandone la voce. — Serve anche per la quaglia —. Mezzo lecito se non é per spararle per terra, il quale é villanissimo sistema da schiappa (vedi schiappa). Dissento dalla pratica di sistemi meccanici oggi in auge, perché antisportivi, non essendo basati sull’abilità di chi se me serve e perché dannosissimi per la possibilità dell’uso persistente e a voce troppo diffusa.
Cappotto - quando il cacciatore rientra a casa col carniere vuoto e figuratamente ha da coprirsi per il gelo che non consente caccia.
Caricare - allorché il cane in luogo di attendere che il selvatico si levi per intervento del cacciatore, lo forza a frullare o a schizzare, gettandosi contro: é atto villano e indica sangue spurio o cattiva educazione.
Cerca - il complesso delle attività che il cane compie per reperire il selvatico.
Cerleccare - il canto che fà la starna per salutare il giorno e il tramonto e per richiamare se sparsi e lontani gli individui al raduno. La vecchia fà; cerleck, cerleck – Il novizio: ci-cieck, ci-cieck.
Codaiolo - termine scherzoso per indicare quel cacciatore con cane da ferma che di norma si mantiene subito dietro al cane e vicino alla coda in attesa di sparare.
Consenso - é il rispetto che uno o più cani hanno della ferma di altro cane assumendo a loro volta attitudine immobile di forma, pur senza avvertire con l’olfatto il selvatico.

D
Dar dentro — quando il cane distratto o non a cognizione, fa frullare selvatico che non ha avvertito coll’olfatto.
Distendersi - del cane che nel galoppo si impegna al massimo, collo proteso ed arti spinti nel ritmo della successione.
Dolce - – (dente) quaudo il cane riporta in piuma, senza stringere coi denti.
- – (naso) quando il cane ferma con troppa facilità emanazioni di orme, senza saper individuare con precisione la presenza reale o meno del selvatico.
Dresseur - addestratore di cani da caccia (termine gallico).
Duro - (dente) opposto di dolce, quando il cane stringe, rivolta, spreme, mastica, imprime nella carne il segno dei canini.

F
Ferma -
- -autorità (di) – quando il cane ferma deciso e significativo su selvatico presente, senza altro stimolo che la reazione alla emanazione. Contrapposto di consenso.
- – cadere (in) – del cane di gran sangue e veloce che sorpreso da emanazione improvvisa di selvatico, si lascia cadere di botto nell’attitudine della ferma accucciata.
- – corta – quando il cane per difetto di olfatto o difficoltà di terreno si arresta troppo a ridosso del selvatico, quasi in procinto di obbligarlo a sottrarsi.
dubbia – quando il cane con la postura incerta, non perfettamente statica, o fiacca, dà segno di non essere convinto della presenza del selvatico. Dicesi anche: di sospetto, e dimostra che il cane non conosce bene il selvatico, non si fida del proprio naso o é di naturale troppo facile alla ferma come reazione a fugace cenno di emanazione, scambiando spesso relitti di penna o pelo, o fatte per la reale presenza del selvatico. Con l’età tutti i cani fermano faeilmente di sospetto, penché i sensi e il carattere diminuiscono di efficacia.
- – forzare (la) – quando il cane abbandona la posa di ferma per far levare il selvatico di prepotenza, ed é obbrobbio se costume spontaneo, tollerato se a comando in particolari contingenze.
- – in bianco – quando pur essendo la ferma categorica per la postura e l’espressione tanto da trarre in inganno il cacciatore, non c’é presenza di selvatico; segno di olfatto mediocre, di riflessi deboli e di scarso carattere del cane.
inchiodato (in) – efficace similituldine cacciatoresca per rappresentare la statica posa del cane in ferma e immobile finché il selvatico non si leva da sè.
- – lunga – quando il cane segna a grande distanza; i cacciatori con la nota esuberanza della loro passione sparano anche: chilometrica!
- – prepara (la) – il cane che non assume immediatamente la attitudiue inequivocabile che avverte il cacciatore della presenza del selvatico. Dicesi: ferma senza espressione.
- – reggere (la) – quando il cane rimane a lungo nell’attitudine, ed anche quando il selvatico sopporta la presenza del cane che lo domina con la immobilità assoluta.
- – rifiutar (la) – quel cane che per timidezza o antipatia per un genere di selvatico, si sottrae alla emanazione rinunciando alla indicazione.
- – rispettare (la) – è poi il consenso, ma dicesi anche del cacciatore che non turba con incitamento l’attitudine del cane.
- – rompere (la) – é quando il cane rinuncia all’attitudine senza però forzare il selvatico, riprendendo la cerca; non quando si ritrae perchè intimorito credendo di aver sbagliato. Talora perchè sollecitato dall’esempio di altro cane che non consente.
- – rovescio (di) – quando il cane trascorso oltre, si getta di schianto a terra o semiaccucciato per segnare selvatico che nella foga della cerca aveva oltrepassato senza avvertire.
- – saltare (la)  – quando il cane trascinato dall’impeto ma avvertito della presenza del selvatico, ferma al di là della stazione attuale del selvatico, segnando colla direzione del naso e la fissità dell’occhio oltre la reale presenza.
- – servire (la) – é l’atto del cacciatore che si fà accosto al cane per sparare al selvatico.
- – soiliare (la) – é quando altro cane approfitta della indicazione e di prepotenza trascurando il consenso, guida e ribadisce la ferma più oltre per proprio conto. Succede quando si trovano accoppiate l’indole categorica del gran cane che non ha fiducia nel compagno, e il cane sospettoso.
- – sorpassare (la) – é quando il cane pur rispettando la ferma del compagno non si mantiene immobile, ma si fa sotto a sua volta per percepire la emanazione: cattivo vezzo.
- – tenere (la) – é quando il cane non si lascia distrarre dalla attitudine da interventi, frulli o azione scorretta di altro cane o di importuni bipedi.
Filata – l’attitudine del cane che percepisce lontano e segue ad olfatto puntando direttamente sulla emanazione per ubicare esattamente.
Flush — termine inglese che significa dar dentro nel selvatico senza avvertirlo.
Folata - é uno del tempi del galoppo del cane durante la cerca avida e veloce.
Frullare - usato impropriamente per far levare, meglio: far frullare, ed é quando il cane obbliga il selvatico a palesarsi; nel gergo anche quando il cane vi dà dentro inavvertitamente.
Frullo - é l’atto del volatile che si lava d’ala e fà rumore con lo sbattere delle penne.

G
Gabbiarola - quaglia, catturata, inanellata, messa in gabbia, ad uso cinofilo.
Gattonare - é l’atto del cane che come felino si fà sotto al selvatico che si sottrae, per mantenere il contatto senza forzarlo a levare.
Giocare — quel selvatico che si presta colle rimesse vicine a farsi reperire.
Gneccare - verso che fà il beccaccino nel levarsi: gneck!
Guidata — l’atto del cane nel seguire il selvatico che pedina.

H
Habitat - località di soggiomo atta ad ospitare il selvatico, secondo sua natura e suoi bisogni.

I
Impallinata - è la fucilata sparata al cane nel posteriore e a distanza e con pallini minuti da chi sa maneggiare bene il fucile ed intende correggere quel soggetto che rincorra il selvatico, dissuadendolo. Da sconsigliarsi: oggi.
Incontro - è casuale o procacciato, e dicesi dell’accorgersi da parte del cane e mediante l’olfatto, della presenza del selvatico.
Incrocio – è la progessione da destra a sinistra e viceversa che fa il cane in particolari contingenze per esplorare il terreno con successione sempre identica e prevista e prescritta.

L
Lacet - é la parte sul lato dell’intero percorso del cane durante l’incrocio (termine gallico).
Lùbie - (lavina) frane di sassi e massi erratici (termine piacentino).
Lavorare - (il selvatico) è la malizia che esercita il cane durante la cerca.

P
Padella - (vedi Bolletta).
Passata - la traccia di emanazione che lascia dietro di sé il selvatico in movimento.
Pedinare - quando il volatile si sottrae di piede anziché colle ali.
Punto — termine cinotecnico e da lasciare ai cinotecnici, per: ferma valida.

R
Raganella - quel verso che fa il cacciatore schioccando la lingua, come i cocchieri un tempo col puledmo, per incitare il cane a decidere se in ferma o no.
Rebuffare - predere il filo delle starne o dei cotorni pedinati all’inversa, ossia nel senso contrario alla loro direzione
Recupero - più del riporto, il raggiungere selvatico che scampa ferito e riportarlo.
Rimessa - la scelta conosciuta, o occasionale e fortunosa, di località ove posare, che fà il selvatico disturbato al pascolo o nel ricetto. «Stancare la rimessa» dicesi delle compagnie di starne che vengon ripetutamente borrite dal cacciatore fino a quando coll’insistere gli riesce di portarsi a tiro.

S
Schiappa - mediocre cacciatore, mediocre fucile, tutto mediocre. Dicesi anche del cane inetto.
Schizzo -  è l’atto del lepre che scampa vicino col salto.
Scrivere - quando il cane tenta muso per terra di dipanare la traccia: metodo da cagnolo.
Senso - (del selvatico) virtù di alcuni cani di accorgersi subito per istinto della presenza e di saper individuare l’habitat conforme alla sua permanenza.
Sfondata - l’azione che fà il cane lanciandosi nella cerca dritto davanti a sè trascurando il terreno ai lati.
Signore dell’Aria – definì il grande pointerman Arkwright il pointer – Il setter inglese sarebbe il Vice Signcre, ma qualche volta è il Super.
Sgneppa - beccaccino, in lombardo.
Steppare - (to step) in inglese: fare il passo – Termine usato dai medici per indicare il passo deforme di chi per effetto di neurite agli arti inferiori, non può portare il piede in flessione dorsale. (Charcot, Diz. Moderno).
Dicesi del cane che trotta sveltco, con ampia falcata, portando molto avanti gli arti antericori per prendere assai terreno ed alzandoli con flessione ampia della spalla. Se esagerata, tale falcalta è nociva e porta il cane a saltellare sul posto. Il lupo, steppa.
Strappi (a) – è la guidata particolare del pointer che salta in avanti con tutto il tronco rimettendo la ferma più oltre, per mantenere il contatto col selvatico. Opposto della progressione felina del setter.

T
Tartufo - le narici del cane, il complesso che gli serve con le alette mobili per odorare.
Tassare - (il selvatico) prelevarne una parte illecitamente durante il riporto: prava abitudine.

V
Vischiata - termine lombardo per significare la scudisciata inferta al cane con mezzo di fortuna durante la caccia, magari con ramo verde stroncato al ceduo. Probabilmente dal sibilo che produce il ramo con le fronde nell’atto di percuotere.

«La tua mente agisce in base al nutrimento che le offri.»

ZIG ZIGLAR
Autore, venditore e speaker motivazionale americano [n. 1926]
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